Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/172

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Sono i lor brandi valorosi indarno.
     S’incontrano Eleardo e Arrigo pure,
E quei più volte può svenare il vecchio
1025Ma con affetto filïal lo sparmia,
Benchè Arrigo lo imprechi. Alfin dal troppo
Numero sopraffatta è l’animosa
Schiera de’ cento, e arretra, e quasi intera
Esce fuor delle mura, ed inseguìta
1030Viene per la campagna infin che l’ombre
Delle selve la involano ai crudeli.
      Intanto agli occhi di Saluzzo un nuovo
Si compiva infortunio. In man degli empi
Cade la rocca stessa, e prigioniero
1035Indi co’ dolci figli esce Tommaso,
E tratti van gli sciagurati illustri
In carceri diverse. Alta ventura
Ancor si fu che in piena sua balìa
Non li avesse Manfredo: ei li avrìa spenti.
1040Il fero siniscalco uman s’è fatto,
Sì perchè non abbietto era il suo core,
Sì perchè astutamente al rio Manfredo
Volea serbar temuto un avversario,
E sì perch’egli al generoso senno
1045Ed alle scaltre previdenze unìa
Non leve sete d’oro: immenso chiede