Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/177

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Giuro che illuso fui! Giuro che guerra
Credei seguir magnanima, e salute
Alla patria recar! Mi si è svelata
1140L’ipocrit’alma di Manfredo alfine:
Al par di te sue perfid’opre abborro,
E disdico mie stolte ire nutrite
Contro alla signorìa ch’oggi è crollata,
E per Tommaso prego Iddio! e lo prego
1145Che gli susciti vindici possenti,
Sì che il traggan di carcere, e le insegne
Espulsino straniere, ed ei risalga
Al seggio avito, e il patrio suol conforti!
     — Oh Eleardo! mio figlio! alzati; al cielo
1150Chi delle colpe si ricrede, è caro.
Piangi fra le mie braccia il breve fallo,
E nobile fidanza indi ripiglia.
     — Unica posso una fidanza accorre
Dopo tanto error mio; posso divina
1155Misericordia chiedere e sperarla,
Ma lontano dagli uomini, ma scevro
D’ogni gloria del mondo. Io tutto perdo
Ciò che più sorrideami, e affronto l’odio
Del padre stesso dell’amata donna!
1160L’odio di lei medesma! Alle terrene
Cose son morto; seppellir qui voglio