Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/201

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Tuo braccio avriali sostenuti. Un prode
1705Fatal perdemmo in te: spesso deciso
A pro de’ ghibellini hai la vittoria.
Possente impulso hai dato alla fortuna
Del profugo Tommaso: alta, primiera
Cagion tu sei delle sconfitte nostre.
1710Ah, non m’amavi, ingrato! E insino ad ora
Io figlia iniqua, immemor de’ perigli
Del caro padre mio, secretamente
Alzato sempre voti ho pe’ tuoi giorni!
Que’ voti abborro! quell’amor disdico!
1715Il padre mio si serbi! il padre vinca!
Il padre atterri i suoi nemici, i miei!
Guelfa, guelfa son io! Mendace è il grido
Che di virtù civile ai ghibellini
Or dona palma. I nostri petti infiamma
1720Vero di patria amor: calunnïato
È Manfredo da voi; calunnïato
È il padre mio, di giuste opre seguace;
Ma vinti siamo, e il mondo vil ne impreca!
     Così l’immenso affanno isconsolata
1725Iva Maria sfogando; e avvicendava
Accenti d’ira e di pietà e d’umìle
Fervida prece. E promettea al Signore,
Se dagli eccidii salvo andasse il padre,