Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/216

Da Wikisource.

( 214 )

Stringeva al sen la figlia, e lei disporre
Desïava a partir. Ma la infelice
2060Alla prova tremenda obblïò i miti
Sentimenti di pace, e la ragione
Le si turbò miseramente. — Oh guerre
Scellerate di popoli! oh stendardi
Di virtù menzognere! oh glorie infami
2065D’emuli cavalieri, onde son frutto
Crudeltà e morte! Ah! perchè Dio fecondi
Alla feroce umana stirpe ognora
Fa gl’imenei, se la catena intera
De’ secoli spruzzata è d’uman sangue?
2070E qual di sì esecrande ire perenni
Colpa abbiam noi, dell’uom compagne e figlie,
Nate ad amar, nate a compianger, nate
A viver senza offesa, assorte in Dio!
Di qual delitto intrisa son, perch’oggi
2075A me tolgano il padre i masnadieri,
Nè generoso pur vi sia terrestre
O celeste poter, che degli oppressi
Alla difesa accorra? Ed Eleardo
In ch’io tanto fidava, anco Eleardo
2080Ch’io tanto amava, abbandonommi!
                                                                           Il campo
Suona improvviso di festanti grida.