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AROLDO E CLARA.
Sed si esurient inimicus tuus, ciba illum; si sitis, potum da illi. |
(Ep. ad Rom. 12). |
I.
Piangi, o la più gentil fra le convalli
Dello spumante Pellice, ove un giorno
Alle sale d’Aroldo i Saluzzesi
Cavalieri affluìano ad alte feste.
5Più non vedrai delle sue torri a sera
Uscir giulivo il cieco vecchio Aroldo,
Caramente appoggiando un braccio e l’altro
Sovra Ioffrido e Clara, ed il canuto
Ciglio volgendo con amor, ma indarno
10Ai dolci rai del tramontante sole.