Tuo genitor te adolescente spesso
Adduceva a mie sale, e co’ miei figli 275In un calice sol beevi a mensa.
Ah per memoria del tuo estinto padre
Oggi pietà di me ti prenda! Il figlio
Ch’unico maschio avanza a mia vecchiaia,
E cadde tuo prigion, deh non rapirmi! 280Io non leggeri doni a te in riscatto
Dal mio castel portato avea, ma iniqui
Predatori per via m’hanno assalito.
Alle mie braccia il caro figlio rendi,
E qual tributo m’imporrai ti solvo, 285Pareggiasse anco de’ miei campi aviti
L’intero pregio.
— O sciagurato Aroldo,
Di qual osi tributo or favellarmi,
Se finor tutto mi negasti? È tardi.
— Tardi, o sire non è. Seguìta, è vero, 290Fu dal bollente figlio mio l’insegna
De’ prischi Saluzzesi e di Tommaso,
E la vittoria a tua prodezza arride.
Ma tu il fervido oprar del giovinetto
Dona pietosamente al supplicante 295Suo genitor che in venti pugne il sangue
Versò pel nobil padre tuo, quand’esso