— Saluzzo!
Ripigliò questi.
E uscirono del chiostro,
Mercè rendendo alla ospital famiglia
De’ fraticelli. E uscirono di Roma, 745E verso le dilette Alpi lontane
Venner ricavalcando. Ardui perigli
Incontran mille, ma le sponde un giorno
Ritoccan del Piemonte, e omai vicina
La maestà riveggion del Monviso, 750E le pendici amene, innamoranti
Del marchesato. Oh grande, oli incomparata
Gioia a chi mosse ramingando in cerca
D’egregi umani e di felici terre,
Ed incontrò per ogni dove umani 755Da colpa travagliati e da sventura,
E ritornando alle natìe convalli
Gli amici primi si ricorda, e i fatti
Glorïosi degli avi e l’indol cara
Della fraterna stirpe! Invaso il seno 760Da quella nova gioia avea Roccello,
Nè il suo Gilner con palpiti men dolci
Salutava l’Eridano ed i poggi
Di Taurino eleganti e la pianura
D’arbori e prati e campi e ruscei vaga,