— Io son Gilnero, 720E a Dio piacesse ch’io vi fossi ognora
Sembrato un venerando! Io vi consiglio
Di risanar dalle ferite e in uno
Dalle vostre follìe. Cercando eroi
Si trovan coltellate, e si consuma 725Inutilmente sanità e danaro.
― Dunque?
― A Saluzzo tornerem.
― No: vista
Non ho Napoli ancor, la fortunata
Monarchia di Giovanna: ah troppo dure
Son le maschie superbe anime, e solo 730Dove bella Reina un popol regge,
Imperar ponno amore e pace e gloria.
Ito a Napoli fora il cavaliero,
Ma mentre ei stava risanando, crebbe
Contro Giovanna in tutta Italia il grido, 735Aver dessa aguzzato i brandi infami
Che la francàr dall’abborrito sposo,
Ed esser già del novo sposo stanca,
Ed avvilirsi in empi amori, e tutto
Esser rivolte ed omicidii il regno 740Ed alterne vendette e sacrilegio.
— Dunque? ridisse al buon Gilner.