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Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/291

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( 289 )


LA MORTE DI DANTE.





Lavamini, mundo estote!


(Is. 1).




E perchè l’arpa mia — debol, ma vaga
Di ritrarre in devoti, alti racconti,
A conforto degli altri e di me stesso,
Gioie e dolori di supremi spirti —
5Perchè in sue melodìe qualche felice
O mesta ora de’ sommi itali vati,
Qualche virtù del cor, qualche sublime
Effondimento de’ lor sacri ingegni
Non ridirebbe? Oh quante volte ad essi