Più non udresti, se da me non le odi.
— T’ascolto, disse il rege.
Ed Ebelino
La propria causa obblïar parve, e diessi
A svolgere di stato alti consigli, 660I bisogni quai fossero additando
Delle schiere, del popol, dell’altare,
De’ tribunali, e della reggia stessa:
Quali i provvedimenti unici, retti
Ed efficaci ad impedir l’ebbrezza 665Delle rivolte, a raffermar lo impero:
Quali de’ prischi imperadori, e quali
Del magno Otton le più laudabili opre,
E quai le insane; e come arduo ognor sia
Seguir le prime e non errare; e come 670Gli egregi prenci a errar tragge talvolta
Adulante caterva. Accennò alcuni
Del sir lusingatori, accennò il vile
Cangiarsi di Guelardo: e brevi furo
Su lor suoi detti, e non degnò que’ nomi 675D’anime basse proferir neppure.
Ma que’ rapidi detti eran gagliardi,
Siccome piglio di paterno braccio,
Che sovra l’orlo d’un dirupo afferra
Perigliante figliuolo.