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AMORI
II
IL PASSEGGIO.
Giá giá, sentendo all’auree
briglie allentar la mano,
correan d’Apollo i fervidi
cavalli all’Oceano;
5me i passi incerti trassero
pel noto altrui cammino,
che alla cittá di Romolo
conduce il pellegrino.
Dall’una parte gli árbori
10al piano suol fann’ ombra,
l’altra devoto portico
per lungo tratto ingombra.
La tua, gran padre Ovidio,
scorrea difficil arte,
15pascendo i guardi e l’animo
sulle maestre carte,
quando improvviso scossemi
l’avvicinar d’un cocchio,
e ratto addietro volgere
20mi fece il cupid’ occhio.
Sui pie m’arresto immobile,
e il cocchio aureo trapassa,
che per la densa polvere
orma profonda lassa.