Vai al contenuto

Pagina:Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu/154

Da Wikisource.
142 facezie

CCXXVI

Di un prete che predicava e sbagliò il numero

e disse “cento” quando doveva dir “mille.”


Nello stesso modo, un sacerdote che predicava a’ suoi parrocchiani l’Evangelio, narrava come il nostro Salvatore con cinque pani sfamò cinque mila uomini; e in luogo di cinque mila disse cinquecento. Il chierico piano gli disse che aveva sbagliato nel numero, perchè di cinquemila parla il Vangelo. “Taci, sciocco, gli disse il prete, che dureranno fatica a credere a cinquecento soli.”


CCXXVII

Saggia risposta del Cardinal d’Avignone

al Re di Francia.


Mi piace di raccontare tra queste facezie anche la mordace risposta del Cardinal d’Avignone, che era uomo di molta prudenza. Quando i Pontefici furono in Avignone, faceansi precedere da molti cavalli riccamente bardati e senza cavalieri per maggior pompa; e il Re di Francia, sdegnato della cosa, gli chiese un giorno se gli Apostoli avessero mostrato tanto splendore; e il Cardinale rispose: “Giammai, ma gli Apostoli vissero in un tempo nel quale anche i Re avevano altri costumi, poichè erano pastori e custodi di armenti.”


CCXXVIII

Terribile fatto avvenuto in San Giovanni Laterano.


Non per scherzare, ma per far sentire spavento delle scelleratezze, si racconta questa storia mostruosa. In questa quaresima un frate dell’ordine degli Agostiniani predicava al popolo (ed io era presente) e lo esortava