Pagina:Polidori - Il Vampiro, Mattiuzzi, 1831.djvu/42

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scondi tutto ciò che di me ti è noto... il mio onore rimarrà scevro d’ogni macchia... e se per qualche tempo l’Inghilterra ignorasse la mia morte io... io... ma ciò che più mi cale è che s’ignori la mia vita. Non sarà nota a veruno, affermò Aubrey: Giuralo, esclamò il moribondo, sollevandosi con uno sforzo di maligna esultanza; giura per tutti gli oggetti più sacri che adora il tuo cuore... giura per tutte le potenze temute dall’umana natura... giura che per un anno ed un giorno non manifesterai a verun essere vivente i miei delitti e la mia morte, ad onta d’ogni vicenda che tu possa incontrare, e di qualunque evento ti si presenti. Mentre proferìa tali accenti, i suoi occhi sembravano volergli scoppiare dalle orbite. Lo giuro, disse Aubrey: Lord Rutwen ricadde sorridendo sul l’origliere, ed esalò l’estremo sospiro. Aubrey si ritirò per riposare, ma non potè trovar sonno: tutte le vicende accadutegli dopo aver conosciuto questo uomo singolare gli tornavano in mente: e senza saperne la cagione, allorchè ricordava il giuramento ch’avea proferito, un freddo terrore lo assaliva come se quel pensiero fosse presago di qualche orrenda sciagura. Alzan-