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190 anton giulio brignole sale


ci hai lasciato ancora pegno tale, quale ha egli a noi lasciato, lasciando te — Par che voglia renderlo inferiore, e lo soprappone. Chi direbbe che lo sparger acqua fosse attestar fuoco? E pure presso di Giustino una fanciulla nel convito tra gran numero di giovani, col dar l’acqua alle mani solamente a Proto, si dichiara di abbrugiar per esso, e sceglielo per suo marito. Chi direbbe, che alcun arda la sua casa per accrescer le sue ricchezze? E pure Giuvenale fortemente ciò sospetta di quel Persico, ch’ei chiama

          orborum lautissimus, et merito iam
suspectus tanquam ipse suas incenderit aedes;

perocché sperava in questa guisa di rinovellarla assai piú ricca e piú munifica alle spese de’ suoi clienti.

                    Sentire calorem
si coepit locuples Gallita et Paccius orbi,
legitima fixis vesttur tota tabellis
porticus.

Che si brama da chi fa cotanti voti per la loro vita? La loro morte.

Insomma non bisogna prestar fede per niun patto alle apparenze, ma qualora ci si fanno inanti colorite cosí bene, che giá giá stan lí sul persuaderci, diasi loro la risposta, che faceto il Luciano fa nei Dialoghi de’ dèi da Giove dare a Cupido. — Deh se in qualche cosa, o sommo dio, ho errato, (dice la volpetta), mi perdona, perch’io son ancor fanciullo, e senza senno, e le opre mie non meno odoran d’innocenza, che le labra mie sappian di latte: sí, in veritá. — Ah capezza, traforello, rubaldello! (gli risponde il gran tonante); tu fanciullo, eh? Forse perciò che per aver né meno di uom da bene un pelo, non vuoi barba in viso, né capei canuti in capo, perciò vuòmiti far credere testé spoppato? Troppo troppo rendeti barbato il numero de’ tuoi delitti, e delle tue malizie, che se fusser tutte peli, non la cederesti in barba a quel montone, in cui, sciaguratello, giá mi cambiasti. —