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202 anton giulio brignole sale


il buon isterico e fregiarne le sue scritture. Esser può che sieda in esso, benché alquanto annuvolata, la veritá: e narrandolo lo storico, non qual cosa certa, come dal poeta si farebbe, ma qual probabile, potrá mai dirsi ch’egli di altro che di veritade sia narratore, mentr’egli è verissimo che sia probabilmente vera sí fatta cosa? Non pertanto, su, consentasi che tutti i verisimili sian solamente arredi di poesia. È egli per ciò che da costei, sí come da amorevole sirocchia, per render col diletto l’utile piú saporito non sia lecito allo storico di toglier tratto tratto gli adornamenti, sol che ne usi per tal modo ch’ella venga ad abbellirsene, non travisarsene?

Ma quando anche non potesse senza errare metter piè lo storico oltre i suoi confini: or chi non sa che ogni mestiere ha certi suoi errori cosí nobili e cosí gentili, che il commetterli e l’amarli è sommo pregio dell’artefice piú assai che s’egli andasse dietro a’ soliti precetti dell’arte sua? Campanili e torri, in buona architettura, vogliono poggiar senza piegare, non è alcun dubbio. Non pertanto sopra ogni obelisco ovver piramide s’ammira quel di Pisa e quella di Bologna, sol perché piegando sempre, senza mai piegarsi, promettono ruine, né mai le attendono. Chi erra in cotal guisa va del pari del gran Scevola, quadrando all’un non men che all’altro quel leggiadro detto: Si non errasset fecerat ille minus.

Cosí errò felicemente a mio giudicio il Tasso, ed io volentieri ne addurrò l’esempio, che sará al mio dire prova non men forte che dilettosa. Esce dal piacevole e violento carcere del suo giardino il buon Rinaldo, dopo aversi al lume consigliero di virile specchio rivestita la primiera virilitá. Muove frettolosamente insieme co’ due fidi amici; e quando egli giá giá mette il piede sulla prora che lontano dovea trarlo da’ suoi rischi, ecco che a un lagrimoso

               — O tu che porte
parte teco di me, parte ne lasci, —

subito s’arresta, e all’insidiosa Armida dá grande agio di venir a riprovar contro di lui le angeliche sue forze, unite con le