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210 anton giulio brignole sale


contro i ghiacci piú crudeli; e, non che impicciolisse, ima facea distender la sua ombra per tutta l’Asia. In somma, tutti i patimenti divenivan piccoli contro Alessandro, perocché Alessandro per li patimenti divenia grande; né avean forze per affliggere il suo picciol corpo, mentre (mercé loro) tutto il mondo intiero facea corpo glorioso alle sublimi imprese, cui col suo gran nome egli dava l’anima. Lascio, che per suo ristoro accostumandosi a non paventar demm’armi i lussi e le delizie, sulle arene piú deserte e fervide piantavano con serici e geminati padiglioni ricche verzure; imbandivan sulle rupi sterili e inospite con cibi esquisitissimi mense regali, e nelle scolpite tazze vini preziosissimi mesceano: ond’ cgli ricercando al fondo le sembianze effigiatevi de’ vinti regi, a’ quali le avea tolte con le sue vittorie, piú per titillar l’ambizione che per ismorzar la sete avea diletto di rasciugarle.

Non cosí, non certamente i soldati suoi. Spandeano il sangue a fiumi, sopra’ quali il nome loro ad esser dalla fama, qual colomba, tolto in alto non galleggiava, ma correa, con essi fiumi, a spegnersi del nome di Alessandro nel vasto oceano; fulminavan loro tutti gli elementi, acciò tenuto ei fosse per figliuolo del Fulminante; moriano per immortalarlo, abbandonavano le proprie mogli, acciocché quelle de’ re Persi supplichevoli al suo piede egli rimirasse; seminavan le campagne con le proprie membra, acciò le germogliate palme egli ne cogliesse: era un solo il porporato, mille i piagati; era uno solo il trionfante, mille i vincenti; sol per acquistar a lui perdevano, non che a se stessi, ma se stessi: poiché smozzicati, e fatti avanzo de’ lor propri corpi, giá del pari paventavano gli scherni de’ nemici, s’essi proseguivano le inchieste, e la confusione della patria, se facean ritorno a meritare un’orrida pietade piú dagli uomini, venendo sí infelici, che da’ padri o da’ figliuoli, venendo si contrafatti.

Quindi, dal non esser lo stesso il ben del capitano e de’ soldati, nasce che, quantunque la cagion final di questo e quelli, unitamente presi, possa dirsi la medesima, cioè la vittoria, non pertanto l’uno e gli altri presi da per sé, per fini troppo