Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/248

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242 anton giulio brignole sale


panget? Non certamente, perciocché egli ha appreso da destrisbiuia prudenza, che se nella natural filosofia dal tempo si misura la prestezza o la tardanza delle cose, il medesimo la lor avversitá e prosperitá misura nella morale; onde, tutto che la poesia sia per se stessa cosa cosí dolce, che ha piú di una volta poste le api sulle bocche de’ poeti, non per tanto, usata fuor di tempo, è cosí amara, che Giuvenale dopo aver esaggerato una compiuta Iliade di miserie, non seppe a tanti mali imporre per epilogo, che in brieve giro racchiudesse il valor di tutti, altro che recitantes Augusto mense poëtas. Nelle Vite de’ Sofisti, da Filostrato leggiadramente scritte, Alessandro, un di essi, introduce in una declamazione un tale, il quale vedendo che gli sciti, dopo che, lasciata la primiera usanza dell’aver per patria il mondo, s’erano in cittá fermati, anch’essi s’ammalavan tutti, tra moltissime ragioni, onde si studia ricondurli al costume antico della vagabonda vita, questa dice loro: — Concreto Istro ad meridioni tendebam, soluto auleta ad septemtrionem pergebam incolumi corpore, et non prout nunc affecto. Quid enim grave pateretur homo, qui horas sequitur? — Io, tirando ciò secondo il mio proposito, dirò altresí: e che di grave, di difficile, o di disastroso può avvenir ad uomo, che seguir sa l’ore, cioè a dir che sa servir a’ tempi? Servitú con cui tu lor comandi, niente men che si facessero i bracmani a’ que’ due dogli, l’uno in sé accogliente i venti, l’altro le piogge, de’ quali, giusta che voleano le giornate torbide o serene, sapean valersi: onde in quella guisa, che Plutarco assomigliò alla tramontana il lusinghiero, che in qualunque parte, o sia levante od occidente od austro vogli scior la vela, sempre soffia a tuo favore, cosí ancora per qual via che il saggio par negotiis ami di guidarli, egli si sa render ogni vento tramontana, cioè a dir sa prenderlo in maniera, che lo ha propizio. Dicono i distillatori, non trovarsi cosa sí arida o sciapita, che per via di fuoco non si possa estrarne ed olio e sale ed acqua. Dirò anch’io, non ritrovarsi cosí rea faccenda, che col prenderla pe ’l verso, riguardando alle persone, a’ luoghi, a’ tempi, l’uom accorto buona in qualche modo ed utile non se la faccia. Eumelo elèo nei