Pagina:Poliziano - Le Selve, 1902.djvu/30

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14 le selve

Al Dio Priapo, o liberi epigrammi
Di colorire su lascive carte;
Canta i Ciclopi e Bronte, e di Vulcano
Gli antri e i culmini ignivomi de’ monti,135
E la Trinacria, che vacilla al sordo
Rombo, ogni volta che di tra le nubi
Erutta fiamme, e provasi Tifeo
Di mutar lato; narra della trista
Scilla, ch’ali vestía rapide, Scilla,140
Che, d’eccessiva fiamma per Minosse
Ardendo, ahimé! con ferro inesorato,
Potea, crudele, il genitor dormente
Assalire e spogliar del crin suo bianco;
Crudel! Ma chi resistere a un amore145
Prepotente può mai? Crudel! Ma tua
È la colpa, o Cupido, è tua la colpa.
Questi io so che saranno i tentativi
Primi del vate, questi della Musa




Blandaque lascivis epigrammata pingere chartis;85
Acmonidas refer et Brontem volcaniaque antra,
Ignivomosque apices montis, raucoque trementem
Murmure Trinacriam, quoties per nubila flammas
Eructat tentatque latus versare Typhoeus;
Dic Scyllam subitis miseram quae se induit alis,90
Scyllam quae nimio flagrans Minois amore
Ah potuit rigido genitorem invadere ferro,
Crudelis, potuit cano spoliare capillo,
Crudelis; sed quis duro contenda amori?
Crudelis; sed culpa tua est, tua culpa, Cupido.95
Atque haec prima novi fuerint elementa poetae,