Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/208

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eransi istruiti nel frequentare quei mari, che l'Affrica era penisola : e che potevasi circuendola,giungere all’Indie per mare. Infatti come supporre tanto inconsiderati due illustri Genovesi,che si partissero per l’India senza sapere la possibilità di giungervi, e che aperta era la comunicazione dell’Etiopico coll’Atlantico? Se altri non avessero innanzi navigato per Guinea, avrebbero ignorato in qual mare s’ arrenò la galera . Che anche supponendo i Vivaldi arditi navigatori, ma nello stesso tempo avventurieri inconsiderati, sprezzatori della vita , e dei pericoli, ma come supporre che senza cognizioni dei luoghi,della possibilità dell’impresa avrebbero trovata ciurma per le navi ? Auzi tanto tenace era il loro proponimento, tale la speranza di riuscita,che la perdita d’una galera non trattenne V altra dal proseguire il suo corso. Nè quegli arditi navigatori possono tacciarsi d’ audacia inconsiderata e irragionevole . Molti Genovesi frequentavano la Palestina ; molti sapevan 1’ arabo , avranno vedute le tavole geografiche degli Arabi, nelle quali era segnata l’Affrica accerchiata dal mare, e navigando nel Mar di Guinea poterono dai natii averlo udito confermare . XIV. Di questo celebre tentativo,e della possibilità di giungere all’ Tndie pel mezzodì dell’Affrica, non se ne abolì la memoria in Genova . Il Sig. Graberg pubbicò una lettera di Antoniotto Usodimare del i455. tratta dallo stesso manoscritto , il quale navigando per iscuoprire pel Re di Portogallo per migliorar di fortuna,e per pagare i suoi debili ( ibid. p. 286.) prendè la via di Guinea, risalì la Gambia, e con un re della contrada ei trattò di pace col suo re , al qual uopo il barbaro signore deputò un segretario per abboccarsi col Genovese , il quale racconta : che di lì alle terre del Prete Gianni eranvi meno di trecento leghe : che un Capitano del Re di Portogallo, ch’era sei giornate lontano da lui aveva seco Cristiani Abissini, e soggiunge: reperi ibidem, anum de na~ tione nostra, ex illis galeis, credo Vivaldae, qui se amiserint anni 170. qui mihi dijcit, et sic me afflrmat iste secretarius , non restabat ex ipso semine, salvo ipso,et alius( sic)qui mihi dixit de elejantibus ... Tale era 1’ ardore dei Genovesi, e degli illustri Vivaldi pel tentativo di giungere alle Indie pel mezzodì dell’Affrica : anzi tanto impressionati erano d’una facile riuscita, che nel 1 292. Teodisio Dona, e Ugolino Vivaldi armate due galere, e usciti dallo stretto, navigarono a quella volta per giungere all’lndie, ed è probabile chea ciò fare fossero incoraggiati da quello,che fuggitosi, recò ¡11 pairia la nuova della prima navigazione dei Vivaldi. Sembra che un tanto intendimento avesse tristo fine, im- perciocche nulla di più del Doria e del Vivaldi si è posteriormente sar