Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/241

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essere migliore terra che non è ora, che i Tarteri d’ altra parte le hanno fatto danno più volte. Questo piano (1) è molto cavo1, e questo reame ha nome Reobalos (2). Suoi frutti sono datteri, pistacchi, frutto di paradiso2, e altri frutti che non sono di qua (3). Hanno buoi grandi e bianchi come neve col pelo piano per lo caldo luogo, le corna corte e grosse e non acute, fra le spalle hanno un gobbo (4) alto due palmi, e sono la più bella cosa del mondo a vedere. Quando si vogliono caricare si coricano come camelli, e caricati così si levano, che sono forti oltra misura, e v' ha montoni come asini, che pesa loro la coda trenta libbre, e sono bianchi e belli, e buoni da mangiarne. In questo piano ha citta, e castella, e ville murate di terra da difendersi dagl’ischerani3, che vanno rubando a questa gente che corrono il paese : per incantamento fanno parere notte sette giornate alla lunga, perchè altri non si possa guardare. Quando hanno fatto questo, vanno per lo paese, che bene lo sanno, e sono bene diecimila, talvolta e più e meno, sicché per quel piano non campa loro nè uomo, nè bestia, gli vecchi uccidono, gli giovani menano a vendere per ischiavi. Lo loro re ha nome Nogodar, e sono gente rea e malvagia e crudele. E si vi dico che messer Marco vi fu quasi che preso in quella iscuritade, ma si campò ad uno castello ch’ ha nome Canosalmi (5), ed i suoi compagni vi furono presi assai, e venduti, e morti.

25. della gran china (6).

Questo piano dura verso mezzodie cinque giornate. Da capo delle cinque giornate è un’altra duna4, che dura venti miglia


(1) E' caldo luogo, e questo Reame ha nome Reubarbe (C. Magl. II.). - (2) Reobarle (Cod. Ricc.) - (3) In quello piano è una ragione d' uccelli appellati irancolena, e sono neri e bianchi insieme, e hamio rossi i piedi e il becco (C. Magl. II.) - (4) Gambo (Cod. Pucc.). - (5) Canosalim (C. Ricc.) Cholasaban (C. Magl. II.) - (6) Chinata (Cod. Pucc.) “Ci dit de la grande declinée„ (Cod. Bernen.) -

  1. Molto cavo, profondo.
  2. Il frutto di Paradiso è quello dell’albero chiamato da Linneo Musa paradisiaca, e che chiamasi anche in volgare Fico di Adamo. Il dolce frutto del medesimo è quasi l’unico alimento di molti Indiani : le ampie foglie servono di veste e di lenzuolo nelle malattie cutanee, le fibre spirali delle trachee delle foglie seccate Mansi come il cotone (Targion. Ist. Bot. t. III, p. 369.)
  3. Ischerano per Scherano o Assassino.
  4. China per iscesa, ne allega duo esempj la Crusca, che uno tratto da Matteo Villani, e l’altro dal Varchi.