Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/286

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66 Najam istava in sul letto colla moglie in grande sollazzo, che lo voleva molto gran bene . 64 . COMINCIA LA BATTAGLIA. Quando l’alba del die fue venuta, el Gran Cane apparve sopra il piano, ove Najam dimorava molto segretamente , perciocché Najam non credeva per niuna cosa, che ’1 Gran Cane venisse quivi, e perciò non faceva guardare il campo, nè dinanzi, nè di dietro . Lo Gran Cane giunse sopra questo luogo, e avea una bertesca (ci) sopra quattro leofanti (¿), ove avea suso insegne , sicché bene si vedeva dalla lunga . La sua gente era ¿schierata , a trentamila , a trentamila e intornearono (c) il campo tutto quanto, attorno attorno in un punto , e ciascuno cavaliere quasi una buona parte, avea un pedone in groppa con suo arco in mano ; e quando Najam vidde il Gran Cane con sua gente, fu tutto ismarrito ; egli, e suoi, e’ ricorsero all armi, e schieraronsi bene e. arditamente (1) e aconciaronsi, sicché non era se non a fedire . Allotta cominciarono a sonare inciti istormenti, e a cantare ad alte bocie, perocché 1’ usanza de’ Tarteri è cotale , che infino che’l gran nacchero (cf) non suona, eh’ è uno istormento del capitano mai non combatterebbono, e infino che pena a sonare, gU altri suonano molti istromenti,e cantano. Ora ee lo gran cantare e ’1 sonare sì grande da ogni parte , che cioè (e) era grande maraviglia. (1) Ordinatamente ( Cod. Pucc. ) (a) Bertesca è una specie di riparo , ma 111 questo luogo significa una specie di Torretta di legname,,. Quelle che son „ qui asppellate bertesche e Baltresche ,, ( dice il Muratori relativamente a tali „ fortificazioni) che si trovano menzio- „ nate dagli autori della lingua Italiana ,, erano, se mal non mi appongo, casotti ,, o torricelle di legno con piccole fine- „ ótre, stando ivi le sentinelle pronte a „ scagliar saette contro i nemici „ Diss. t. 1. p. 4z5. Fra Pipino traslata „ Rex „ antem in mirabili castro ligneo erat, „ quod ab elephantibus quatuor porta- „ batur „ ( Cod. Ricc. ) (¿>) Leofante per elefante usaronlo i trecentisti, e havvene esempj nel Tesoro di Ser Brunetto. (c) Intorneare per circondare: ne allega frai vari esempi il Vocabolario il seguente tratto dal Buti „ Le fortezze so- „ gliono essere intorneate dall’ acqua „ (d) Nacchero strumento che suonasi a cavallo , e che modernamente chiamasi timpano . Fu appellato anche Naccaro , Nacchera e Naccherone ( Ved. Vocab. della Crusca ) (e) I vocaboli usati di sopra fedire per ferire, bocie per voce, cioè per ciò. Sono tutti modi di dire popolari di Firenze , che svelano il volgarizzatore del Milione per Fiorentino. Usano i Fiorentini anche il Verbo boclarc .