Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/336

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116 del suo sangue , sicché tue ti ristori di quello che ti piace . Se il malato dee morire lo tramortito dice : egli ha fatto tanto dispiacere a cotale ispirilo, eh’ egli non gli vuole perdonare per cosa del mondo . Se il malato dee guarire, dice lo spirito eh’ è nel corpo del mago : togliete cotanti montoni dal capo nero (a) , e cotali beveraggi che sono molto cari, e fate sacrificio a cotale ispirilo. Quando (1) gli parenti del malato hanno udito, questo tutto ciò che dice lo spirito , e uccidono gli montoni, e versono lo sangue, ov’ egli ha detto , per sacrifìcio ; poscia fanno cuocere un montone o piue nella casa:del malato; (e quivi sono molti di questi maghi, e donne ) (2) tanti quanti egli ha detto questo ispirito (3) . Quando lo montone è cotto, e’1 beveraggio apparecchiato, e la gente v’è ragunata al mangiare , egli cominciano a cantare e a ballare e a sonare, e gittano del brodo per la casa in qua e in la, e hanno incenso e mirra, e affum- micano,e alluminano tuttala casa . Quando hanno così fatto un pezzo, allotta inchina l’uno e 1’ altro, e domandano lo spirito , se ancora ha perdonato al malato ; quegli risponde : non gli è ancora perdonato ; fate anche cotale cosa , e saragli perdonato : e fatto quello che ha comandato, egli dice : egli sara guarito incontanente : e allotta dicono egliono : lo spirito è bene dalla nostra parte ; e fanno grande allegrezza : e mangiano quel montone, e beono , e ogni uomo torna alla sua casa ; e il malato guarisce incontanente. Or lasciamo questa contrada, e dirovi d’altre contrade, come voi udirete . io3. DELLA GRANDE CHINA (b) . Quando 1’ uomo si parte di questa provincia, ch’io v’ ho contato r uomo discende per una grande china , eh' è bene due giornate e mezzo pure a china ; e in quelle due giornate e mezzo non hae cosa da contare , salvo che v’ ha una gran piazza , ove si fa certa fiera certi dì dell’ anno. E quivi vengnono molti mercatanti che recano oro e ariento e altre mercatanzie assai, ed è grandissima fiera (4) ; e quegli che recano 1’ oro e 1’ ariento quiritta (c) , niuno (1) E iparenti dello infermo fanno incontanente tuttociò, di' ha detto lo spirito ( Cod. Pucc. ) (2) Et Magas ( Cod. Ricc: ) (5) tanto quanto ha detto quello spirito ( ( od. Pucc.. ) (4) E coloro che recano quivi l' oro niuno può andare il loro contrada altro eh' eglino (Cod. Pucc. ) (a) Dal capo nero manca nel Codice legata nel Vocabolario . Pucciano , il testo era guasto quivi ed è (c) Quiritta ; lo stesso che qui (Dante stato raddirizzato cogli altri due Codici P. c. i 7.) Magliabecchiani . „ Ed egli a me ... l’amor del bene sciemo (h) China per iscesa 0 calata, voce al- „ Di suo dover quiritla si ristora .