Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/395

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) !75 mito, come sono tra noi i Paterini. («) E in questa provincia si fa grande giustizia eli quegli che fanno niicido, o che imbolino, e d ogni nialincio ; (¿>) e chi è bevitore di vino non è ricevuto a testimonianza ]>er l’ebrezza, (r) e ancora chi va per mare , dicono eh’ è disperato. ((/) E sappiate eh’ egliono non tengono a peccato niuna lussuria ; e v' ha si gran caldo, eh’ è maraviglia ; e vanno ignudi ; e non vi piove, se non tre mesi dell anno Giugno e Luglio e Agosto ; e se non fosse questa acqua che rinfresca l’aiere, e’vi sarebbe tanto caldo, che ninno vi camperebbe. (e) Quivi hae molti savi uomeni di filosofìa, (i) (/) cioè, di quella che fa conoscere gli uomeni alla vista , egli guatano ad agure (2) (g) più che uomeni del mondo, e più ne sanno, che molte volte tornano a dietro di loro viaggio per uno istarnuto, o per una vista d’uccello. E di tutti i loro fanciulli, (piando nascono, iscrivono il punto e la pianeta che regnava (piando nacque , perchè v’ ha molti astrologi e indovini (//) . E sappiate che per tutta 1 India li loro uccelli sono (1) Finosomia ( Cod. Pucc. ) (2) Agurie(Cod. Pucc.) (a) L’ immersione nei fiumi e nelle acque è per gl’ Indiani un rito sacro espiatorio , di cui parla anche 1’ Autore del Periplo dell’ Eritreo (S^st. Brahum p 55. io5.)Il Padre Paolino vide eseguirla lustrazione mattutina a tutta la popolazione di Cioderia nel Coramandel. ( Viag. all’ Ind. p. 49 ) (b) Malijìcio qui è posto per delitto in genere. (c) E proibito dalle Leggi Bramaniche il bevere qualunque liquore che può inebriare. (Lelter sull’lnd. Ori. t. 11. p. s8.) (d) » Gl’ Indiani gentili come gli anti-

  • chi Egizj e Persiani abboniscono il

» marcY Paol. da S. Bartolom. Yiag. p. ?5< ) (e) Delle piogge periodiche dell’ Indie parla Pieti o della \ alle nel modo stesso del nostro e fa le riflessioni medesime, ( Viag. p. III. p. 26. ) (f} Avvi anche oggidì una classe mendicante di Bramani che il P. Paolino appella Vanaprasta che vivono celibi, e .solitari , e eh’ei reputa seguaci della Filosofia dei Ginnosoiiéli. ( Svst. Brham. p. 52.)Altri gli appellano Gioghi, e fra questi Pietro della Valle che reputagli anche esso seguaci delle dottrine Ginnoso- iistiche.(Viag. p. III.p.75.) Ma o non meritarono i Ginnosofisti le lodi date loro dai Greci,o hanno al di d’oggi troppo degenerato . Vedasi intorno ad essi l’autorità di scrittori imparziali(Letter sull’In- die Orient. t. II. Let. XI. Lettr. Edili— ant. t. XI. p. 141.) (g) Agura voce antica per Augurio o segno , o indizio , presagio di cosa futura . (//) » Gl’Indiani in generale hanno fer- » ma credenza nei presagi, nell’efficacia » delle fattucchierie , dei talismani , de- » gli amuleti ... e 1’ universale ed osti- » nata fede sui giorni fortunati o sforiti- » nati è un’ altra gran font«- d’ ansietà e » di pungenti sollecitudini per gl’ India- » ni . Non »’ intraprende viaggio senza v consultai e su ciò i Braniini possiditori » dellibro che mostra il giorno e l'ora pro- » pizia per uscir di casa. ( Lelter. sull’ Ind. Uri. t. 11. p. 27. e 28. )