Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/50

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VI STORIA una delle pure sorgenti alla quale attinsero i compilatori del Vocabolario della Crusca non poche voci , che si cercherebbero vanamente in altro scrittore del secolo d’ oro della favella. Il legislatore della me- desima il Salviati , pose come trigesima prima in grado di tempo questa prosa : credeva cioè non esservi che trenta scritture del nostro volgare che d antichità la precedessero (a). Ma non solo per antichità alTavviso del Salviati merita lode grandissima il Milione del Polo, ma per li pregi della favella . « Accanto alle Pistole di messer Pietro delle « Vigne ( ei dice) per antichità di favella , e per purità , e bellezza di e parole e di modi, ìlMilione di messer Marco Polo dettato ranno 1298 « per nostro avviso si couviene allogare . E avvene una copia che fu « già dello Stradino antica, e corretta oltremodo, ma che le manca il « principio parimente e la fine « ( b) III. Per condurre a termine il mio disegno faceva d’ uopo imbattersi nel Testo che rammenta il Salviati, ossivvero ili copia di pregio a quella non inferiore . E i benemeriti compilatori dell’ ultima ristampa del Vocabolario furonmi in tale inchiesta utilissimi . Notarono quei dotti uomini (c)di essersi valsuti d’un testo a penna, che fu già di Piero del Nero, passato poscia frai manoscritti Guadagni, indi delTAccademia, scritto da Michele Ormanni, morto nel 1309, come velo aveva notato Piero del Riccio . Dietro cotale indicazione feci ricerca di questo prezioso codice,che avventurosamente trovai frai manoscritti della doviziosa Biblioteca Magliabechiana , ove passarono quelli dell’accademia (1). Non credo io già che siavi alcun testo del Milione per alcuni particolari più di questo autorevole, nè di data maggiormente remota. Esso è in principio mancante , ma offre la biblioteca tre altri testi con cui ho supplito alle lacune di questo. IV. Un altro manoscritto del Milione possedeva Venezia, che dal nome del proprietario fu appellato Soranziano, cui diede non poca nominanza Apostolo Zeno , comecché scritto sia nella lingua vernacola del viaggiatore, perciò fu creduto dalla prima originale dettatura . Era importantissimo il chiarirne l’autorità, e se era da anteporre al testo che la Crusca citò . Mi vuoisi a tal’ uopo al eh. ab. Zurla, cui inviai la (a) Snlv. avycrt delle Lin. N.ipol 17*2. v. 11, p. 94- (¿0 ibid. p. 94* (c) Tav. dell’Abbr. Milion. di Marc. Poi. (1) Vedasi ( Voi. 1. p. 1.) che contiene l’annotazione, eh’è in fronte al Codice, dalla q uale si rileva, che Michele Ormanni, che lo trascrisse,morì negli anni di grafia iooy , e che confronta con la notizia datane nella tavola delle abbreviazioni degl’ Accademici .