Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/147

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sono molte pianure grandi, e senza abitazione alcuna, a’8 cioè di citta e castella, ma vi sono buoni pascoli, e gran fiumi, e molte acque. Fra loro non avevano alcun Signore, ma davano tributo ad un gran Signore, (che come intesi) nella lingua loro, si chiama Umcan, qual è opinion d’alcuni, che voglia dire nella nostra prete Gianni. 2I9 A costui i Tartari davano ogn anno la 218. Abitazione alcuna. Nella descrizione della Tartaria occidentale che dierono i Gesuiti e detto. » Les villes ne sont point fort anciennès, car il paroit comme certain, que elles ont ètè toutes baties dans les terres des Mongoli par les successeurs Mongous du fameux Coblai - Han » (Du - Hald. T. IV. p. 20). 2i(). Prete Gianni. Intorno a questo famoso e quasi imaginario personaggio, di cui divulgarono la fama i Nestorini nella Siria e nella Palestina ai tempi delle Crociate per rendersi forse considerati presso i potentati Cristiani, perchè vanta vansi di signoreggiare l’animo d’un principe che poteva soccorrerli potentemente contro gl’infedeli è stato scritto copiosamente. Io reputo che i Franchi ne dessero contezza in Europa, mentre fu appellato alla francese Prestre lean, e in Italiano Presto Giovanni, come portalo il Testo da noi pubblicato (t. I. p. 44-) che e la traslazione letterale di quelle voci Francesi, e ciascun ravvisa che non portano l’impronta etimologica di veruna Orientale favella. Intorno a questo celebre personaggio una Dissertazione pubblicai senza nome d’Autore nella Raccolta d’Opuscoli scientilici e Letterarj (Voi. XII.) col titolo » Del propagamento del Cristianesimo nelle parti Orientali dell’Asia, e del Prete Ianni ». L’ Assemanni (Biblioth. Orient. t. III. p. 481) tratto lungamente dell’argomento, valendosi degli Annali Nestorini, e Giacobiti, dai quali si deduce, che antichissimamente si diffuse il Cristianesimo nel Turchestan, e nel paese appellato posteriormente Tartaria. Sonovi documenti comprovanti che convertironsi i Turchi nell’ottavo secolo, e che verso il 1000 abbracciò la fede Cristiana il loro Cacari con 200000 dei suoi. Nei detti annali si fa menzione pur anco della conversione dei Cheriti o Cheraiti, generazione di Turchi suddita anch’essa del cosi detto Prete Ianni. Osserva poi l’Assemanni che la conversione dei Turchi essendo accaduta verso il mille, l’Ung - can che regnava allora non era quello che debellò Gengiscan. Produce serie di documenti dimostrativi che sonovi stali quattro regi Cristiani, cui fu attribuito il titolo di Prete Ianni per opera dei Nestorini, che ne sparsero la fama molto anteriormente al Polo. L’ultimo Ung - can dice l’Assemanni essere quello dal Veneto Viaggiatore rammentato, che secondo Abulfaragio regnava sui Cherit, e suppone che i! vero suo nome fosse Davidde, e che una sua nipote che alcuni appellano Sarkutana sposasse Tuli - can e fosse Made di Mangu - can. Secondo il rammentato Arabo scrittore la figlia d’Ung - can che sposò Gengis-can appellavasi lesun~ Cin-Deghi, e secondo il Renaudot Bulginbeghi. (ibid. p. 5oì) Ma anche l’asserzione dell’Assemanni, che a quattro regi Cristiani di Tartaria convengasi il titolo d’Ung-Can non è esata, mentre per saper il vero, o il più appiossimante al vero fa d’uopo abbandonare gli Scrittori Occidentali, ed appigliarsi a ciò che ne dicono le Storie Cinesi e Mogolle. Secondo queste ai tempi di