Cablai Can, il quale fu più grande, e più potente di tutti gli
altri: perch’egli ereditò quel che ebbero gli altri, e dopo acquistò quasi il resto del mondo, perchè lui visse circa anni sessanta
nei suo reggimento, e questo nome Can in lingua nostra vuol
dir Imperatore. E dovete sapere, che tutti i Gran Can, e Signori,
che discendono dalla progenie di Cingis Can, si portano a sepellire ad un gran monte nominato Altay, e in qualunque luogo
muoiono, sebben fossero cento giornate lontani da quel monte, bisogna che vi siati portali. E quando si portano i corpi di questi
Gran Cani, tutti quelli, che conducono il corpo, ammazzano
tutti quelli che riscontrano pel cammino, e li dicono: andate
all’altro mondo a servire al vostro signore; perchè credono, che
tutti quelli eli’ uccidono, debbano servire al suo signore, nell’altro mondo. 11 simile fissi de’cavalli, e uccidono tutti li migliori,
acciocchè li possa aver nell’altro mondo. Quando il corpo di
Mongù, fu portato a quel monte, li cavalieri, che lo portavano
avendo questa scellerata e ostinata persuasione, uccisero più di
diecimila uomini, che incontrarono » 230
supremazia di tutti i Tartari. A questo Mangu - can spedi S. Luigi re di Fraiueia coinc ambasciatore Rubri ¡uis (apud Borg. c. XXX1.) Mori Mangu nel i2jcy
c sue: ss li il suo fratello Cublai, clic’ i Cinesi appellano llupilai, che feces i.
proclamare Gran-Can dei Tartari a Kei-pim-fu in Tartaria nel 1260 (His. de la
Chin. t. IX. p. 282). Ad esso recaronsi i Foli. Li allorchè ebbe esterminata la dinastia dei Song o lei Principi di Sangue Cinese, che imperavano nelle provincie
meridionali della Cina, di la dal fiume Kiang, ne fu riconosciuto Iinperadore ed
ebbe ¡11 Cinese il nome di Chitsu, e la sua dinastia quello di Yven. Dal narrato
sin qui si ravvisano gli errori in cui è caduto il Polo. Esso sei dice essere
stati i Gran Can sino a Cublai e furono cinque. Dimentica di far menzione di
Octai-Can, successore -di Gengiscan, e come secondo rammenta Cui o Cuync.
Sembra che Jlacu sia lialu che gli Orientali appellarono anche Bacchia. Comprende in detta lista il Polo come quarto Ulau fratello di Mangu Can, clic’ era
Imperatore dei Tartari di Persia. Quanto a Mangu, c a Cublai, il Polo va d‘accordo con gli altri scrittori, poichè oragli agevole d’c/»scre istruito che antecessore di Cublai era »tato Mangu, morto poco innanzi l’arrivo di suo padre e di
suo ¿io al Cutajo.
2~>o. Furono uccisi più ili iliaci mila uomini. Il Tosto della Crusca porla
ventimila, (p. 47) ed il racconto sembra anche più esagerato. Questo latto ò
uno di quelli, che meritò al Polo la taccia di favoloso, sebbene Petis de la Croix
conformi, che se quest’i.so crudele non ebbe luo^o nei funerali di Gengiscan ciò
fu praticata ai funerali degli alti i Impcradori (Lib. IV. c. XIV.). Nè lo sparger sangue era p« r quelle barbare genti cosa disusata e strana. All’Assedio di
iVi hìpur parecchie miglia di prigionieri furono scannati a sangue freddo non.