diecimila 5e così subito si discernono, e tutti sono obbedientissimi a suoi capi. Iteni ciascun centinajo, si chiama un tue
dieci un toman U’1, per migliajo, centinajo, e diecina. E (juando
si muove r esercito per andare a far qualche impresa, essi mandano avanti gli altri uomini, per la loro custodia per due giornate, e mettono genti di dietro, e da’ lati, cioè da quattro parti
a questo effetto, acciocchè qualche esercito non possa assaltargli
all improvviso. E quando vanno con I’ esercito lontani, non
portano seco cosa alcuna, di quelle massimamente, che sono
necessarie pel dormire. Vivono il più delle volte di latte (come
s’èdetto,) e fra cavalli, e cavalle sono per ciascun’uomo circa
diciotto, e quando alcun cavallo è stracco pel cammino, si cambia
un altro, nondimeno portano seco vasi per cuocere la carne. Portano anche seco le sue piccole casette di feltro alia guerra, dietro
alle quali stanno al tempo della pioggia. E alle volte quando ricerca il bisogno, e pressa di qualche impresa che si facci presta, cavalcano ben dieci giornate senza vettovaglie cotte, e vivono del sangue de’suoi cavalli, perocchè ciascuno punge la vena,
del suo, e beve il sangue. Hanno ancora latte secco a modo di
pasta 2,2, e seccasi in questo modo. Fanno bollire il latte, e alloi ’a la grassezza che nuota di sopra, si mette in un’altro vaso,
e di quella si fa il butirro, perchè finchè stesse nel latte, non si
potria seccare: si mette poi il latte al sole, e cosi si secca; e
quando vanno in esercito, portano di questo latte circa dieci libbre, eia mattina ciascuno ne piglia mezza libbra, e la mette
in un fiasco piccolo di euojo, fatto a modo d’utre, con tanl’acqua
quanto li piace; e mentre cavalca, il latte nei fiasco si va sbat240. Tue o Tug è una bandiera tartara fatta con una coda di cavallo, attaccata alla punta d’una lancia, e questa voce viene dalla Manciusia Tu. Talchè vedesi
che la schiera prendeva nome dall’insegna (Instituts de Timour p. 5i)5).
241. Tuman significa diecimila. I Manciusi dicono Thumen i Cinesi Oan. Intenclesi per Tumen in lingua Mogolla un corpo di diecimila uomini. (ibid.)
242. Latte secco a modo di pasta. Dulia descrizione delle costumanze lvalmucche data da Pallas, si ravvisa tuttora sussistere presso questo popolo di sangue
Mogollo, molte delle costumanze descrilte dal Polo. Tratta il Pallas del modo con
cui fanno l’acquavite, e soggiunge che la fondata quando è fatta col latte di
vacca la fanno bollire sinchè non si assoda, e questo formaggio mettono in sacelli dopo averlo ben premuto, o lo stringono in furmette tonde e fanno asciugare
aJ sole. 11 modo di fare il burro si ravvisa esser tuttora lo stesso (Pallas Voy.
t. II. p. 174) •