Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/196

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zare ^ non volle però mai far l’opera di Cristian«!, ma in questa battaglia gli parve di voler portar’ il segno della croce sopra le sue bandiere, e aveva nel suo esercito infiniti Cristiani, li quali tutti furono morti. E vedendo dopo li Giudei e Saraceni, che le bandiere della Croce erano state vinte, si facevano beffe de Cristiani, dicendoli, vedete come le vostre bandiere, e quelli che le hanno seguite, sono stati trattati. E per questa derisione furono astretti i Cristiani di farlo intender’ al Gran Can, qual chiamati a se li Giudei, e li Saraceni gli riprese aspramente, dicendoli: se la Croce di Cristo non ha giovato a Najam, ragionevolmente, e giustamente ha fatto, perchè lui era perfido, e ribelle al suo signore, e la Croce non ha voluto ajutar simili uomini tristi e malvagi, e però guardatevi di mai più aver ardimento di dire che il Dio de’Cristiani sia ingiusto, perchè quello è somma bontà, e somma giustizia. CAP. II. Come dopo ottenuta tal vittoria il Gran Can ritornò in Cambalii, e dell’onore eli egli fa alle feste de’ Cristiani, (juidei, JSlacomettani, e Idolatri, e la ragione perchè dice, che non si fa Cristiano. ])oj>o ol tenui a tal vittoria il Gran Can, ritornò con gran pompa, e trionfo nella citta principal detta Gambalii, e fu teadersi il [nr’He di Corichili, ma non era alla notizia di questo illustre srritton «;l»e i Tartari appellano Churchor i Man ri uni, come me lo affermò il Klaporth, che fu nino al confine delia Cina col l’ambasciata Kuss.i. 298. Avetuinti fallo bai le zzar a. Il solo che afferrai ciò degli Storici che trattarono di quella guerra è il Polo. 2W’ Aie//« città principale detta Cambalù. I^r Storie Cinesi e Gauhil <lieono che Cuhlai tornò trionfante a (han-tu, ma è probabile che si recasse pii ma acll ultima citta, che era sul suo camino, indi all’altra residenza di Cambalu..Ma qui conviene che non islug^a al leggitore un osservazione importante, che il Polo lo trasporta hrus« anicntc «la Chan-tu, a Cambalu, « Iwr è la moderna « irta «li Pekino, ove iareva la sua residenza iemale il Gran Can. L ciò wn/a lare menzione veruna «lei luoghi intermedi. Di li si parte il nostro ’Saggiatore p«-r descrivere la via da lui l’atta per ne< arsi a Carazan e al legno «li.y/irn p«’r commissione Imperiale. Potrà fors«- recur meraviglia < he nulla, «i dica >J’I viaggio thè fece, nel recarsi dall’una all’ultra capitale dell’Impe