C A R XVI.
Del modo che va il Gran Cari a veder volare li suoi girifalchi e falconi; e delli falconieri; e della sorte de padiglioni, che sono foderati d ar meliini e zibellini.
Quando il Gran Signore è stato tre mesi nella sopradetta
città, cioè Dicembre, Gennajo 1 e Febbrajo, indi partendosi,
il mese di Marzo va verso Greco al mare Oceano 3’3, il quale da
li è discosto per due giornate, e con lui cavalcano ben diecimila
falconieri, i quali portano con loro gran moltitudine di girifalchi,
falconi pellegrini, e sacri, e gran quantità d’astori per conto d uccellare per le riviere. Ma non crediate, che il Gran Can, li ritenga seco in un medesimo luogo, anzi si dividono in molte parti,
cioè in cento, e dugento, e più per parte, i quali vanno uccellando, e la maggior parte della loro cacciagione portano al Gran
Signore, il qual quando va ad uccellare con li suoi girifalchi, e
altri uccelli, ha ben seco diecimila persone, che si chiamano
lo^caol5’’, cioè uomini, che stanno alla custodia, perchè sono
deputati tutti a due a due qua e là, per qualche spazio una parte discola dall7 altra, talmente che occupano gran parte del paese, e
543. Verso Greco al Afare Oceano. Si accorse il Marsden d’un errore
orcorso nel testo Ramusiano, e osserva rettamente che il Mare Oceano non
e a due giornate a Greco di Pekino. Congetturò rhe fosse occorso errore, e che
la caccia si lacessse nella Manciusia. Ma sembrami incredibile che il Gran
Can ai primi di Marzo volgesse i passi verso quella gelata contrada, ove i
l<ighi, iiunii, e paludi sono tuttavia agghiacciati. Tanto più che siccome dice
d Polo che partiva da Cambalu ai primi di Marzo, e vi tornava verso Pasqua
(t. I. p. 87) si può credere « he la caccia durasse solo un mese, e marn ava il
tempo pei re’.irsi in Manciusia, cacciare, e tornare indietro. Può raddirizzarsi
la Lezione dietro I autorità del Testo della Crusca, (vi si legge che il Gran
Can: si parte di quindi (di Cambalu) del mese di Marzo, e vae inneiso mezzodie sino al Mare Oceano, che va due giornate (t. I. p. 84) • Da ciò si
< omprende c he Cuhlai Can si recava all’imboccatura ilei fiume Pay-ho, che
secondo la carta «lei Pe-tche-li iteli A11 vii lo è a ottantacinque miglia a scirocco <li Pekino.
^44- toscaol n/d nostro Testo leggesi 7’nstaer. Nel Pucciano ¡insertar.
i‘i quanto non possi.imo con I’ autorità di altro scrittore assegnare nè la deri«vario ne, nè il significato di delta voce, riportiamo le varianti a comodo di coloro dopo di noi si occuperanno di tali difficilissime inchieste.
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