Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/233

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gnori. Ha la porla verso mezzodì, e v’è ancora un’altra tenda verso levante a questa congiunta, dove è una grau sala, dove stanzia il signore con alcuni suoi baroni, e quando vuol parlare ad alcuno, lo fa entrare in quella. Dopo la detta sala è una camera grande molto bella, nella quale dorme. Sonovi molte altre tende e camere, ma non sono insieme congiunte con le grandi. E tutte le sopraddette camere e sale sono ordinate in questo modo. Che ciascuna ha tre colonne di legno intagliate con grandissimo artificio, e indorate. E detti padiglioni e tende, di fuori, sono coperte di pelli di leoni, e vergate di verghe bianche, nere e rosse, e così ben’ordinate, che nè vento, nè pioggia IL può nuocere: e dalla parte di dentro, sono foderate, e coperte di pelli armelline, e zibelline3^8, che sono le pelli di maggior valuta di qualunque altra pelle. Perchè la pelle zibellina s’ ella è tanta, che sia abbastanza per un paro di veste, vale duemila bisanti d’oro s’ ella è perfetta. ma s’ ella è comune, ne vale mille, e li Tartari la chiamano regina delle pelli: e gli animali, si chiamano Rondes della grandezza d’una faina: e di queste due sorti di pelle, le sale del Signor sono così maestrevolmente ordinate in varie divisioni, che è una cosa mirabile a vedere: e la camera dove dorme, che è congiunta alle due sale, è similmente dalla parte di fuori coperta di pelli di Leoni, e di dentro di pelli zibelline, e armelline divisate. E le corde, che tengono le tende delle sale e camere, sono tutte di seta: e attorno queste, sono tutte l’altre tende delle mogli del Signore molto ricche e belle, le quali hanno girfalchi, falconi, e altri uccelli e bestie, e vanno ancora loro à piacere. E sappiate per certo, che in questo campo è tanta moltitudine di gente, che gli è cosa incredibile, e a ciascuno pare essere nella miglior città, che sia in queste parli, perchè ivi sono genti di tutto il dominio, e con il Signor vi è tutta la sua famiglia, cioè, medici, astronomi, falconieri, e tutti gli altri, che hanno diversi offici. E sta in questo- luogo fino alla prima vigilia della nostra Pasqua, nel qual spazio di tempo, non cessa d’andare continuamente appresso alli laglii349 e riviere, uccellando, e pren348. Ermellini e Zibellini. Vedasi intorno a questi animali ciò che fu detto nel primo volume (p. 7!» not. d. p. 8t> not. a). 24<j. Laghi. Si ravvisa che questa caccia acquatica non poteva esser fatta