Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/237

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«uno il suo segno: e quando del tutto è fatta, com’ ella dee essere, il capo di quelli per il Signor deputato, imbratta di cinabro la bolla concessagli,, e l’impronta sopra la moneta, sì che la forma della bolla tinta nel cinabro vi -rimane impressa, e allora quella moneta è autentica. E s’alcuno la falsificasse, sarebbe punito dell’ultimo supplicio: e di queste carte, ovvero monete, ne fa far gran quantità, e le fa spendere per tutte le provincie e regni suoi, nè alcuno le può rifiutare sotto pena della vita, e tutti quelli che sono sottoposti al suo Impero le tolgono molto volentieri in pagamento, perchè dovunque vanno, con quelle fanno i loro pagamenti di qualunque mercanzia di perle, pietre preziose, oro, e argento, e tutte queste cose possono trovare col pagamento di quelle; e più volte l’anno vengono insieme molti mercanti con perle, e pietre preziose, con oro, e argento, ^ con panni d oro, e di seta, e il tutto presentano al Gran Signore, qual fa chiamare dodici savi, eletti sopra di queste cose, e mollo discreti ad esercitar quest’officio, e li comanda, che debbano tassar mollo diligentemente le cose, che hanno portato li mercanti, e per la valuta le debbano far pagare. Essi stimate che l’hanno, secondo la lor coscienza, immediate con vantaggio le fanno pagare con quelle carte, e li mercanti le tolgono volentieri, perchè con quelle (come s’ è detto) fanno ciascun pagamento, e se sono di qualche regione, ove queste carte non si spendono, l’investono in altre mercanzie buone per le lor terre: e ogni volta che alcuno avrà di queste carte che si guastino per la troppo vecchiezza, le portano alla zecca, e gliene son date altrettante nuove, perdendo solamente tre per cento. Item s’alcuno vuol’avere oro, o argento per far vasi, o cinture, o altri lavori, và alla zecca del Signore, e in pagamento dell’oro, e dell’argento li, porta queste carte e tutti li suoi eserciti vengono pagati, con questa sorte di moneta 355, della qual loro si 555. Sorte di Moneta. Può vedersi confutata l’asserzione del Magaillans che non ha mai avuto corso nella Cina moneta di carta (t. I. p. 89 not. c)• Gli Annali Cinesi narrano che nell’anno ci51, allorchè i Song facevano guerra ai Kin, per la difficoltà <Ji far passare denaro alle truppe Imperiali, fu trovato l’espediente della moneta di carta, che ivi come altrove eccitò posteriormente non pochi clamori, per l’impossibilità delle casse imperiali di cambiarla in moneta sonante come era sialo solennemente promesso (Hist. Gcn. de la Chin. 1. Vili. p. 502).