Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/241

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lingua, si chiamano Lamb 361, chè nella nostra vuol dire poste di cavalli362, dove sono palazzi grandi e belli, che hanno bellissime camere, con letti forniti, e paramenti di seta: tutte le cose condecenti a gran baroni. E in ciascuna di simil poste potrebbe un gran re onoratamente alloggiare: egli vien provvisto del tutto per le città o castelli vicini, e ad alcuni la corte vi provvede. Quivi sono di continuo apparecchiati cpialtrocento buoni cavalli, e acciochè tutti li nunzj, e ambasciatori, che vanno per le faccende del Gran Can possino smontare quivi, e lasciati i cavalli stracchi pigliarne de’freschi. Ne’luoghi veramente fuor di strada e montuosi, dove non sono villaggi, e che le città siano lontane, il Gran Can ha ordinato, che vi siano fatte le poste, ovvero palazzi similmente forniti di tutti gli apparecchi, cioè di cavalli quattrocento per posta, e di tutte l’altre 561. Lamb. » Vocantur autem mansione« iUue Jamb, idest manslones equorum » (Cod. Riccard.) Alterata è la voce nel testo Ramusiano per lo facile scambiamento dell’iniziale I, e L, e deve dire Jamb. Secondo il Duhaldo le poste in Cinese si appellano Tchan (t. II. p-5y). Il Marsden nota ehc j’am o jam significa in Persiano secondo Meninski » Stationarius, seu veredarius equus » (not. 686). Soggiunge come questa voce si usa ancora per significare la casa ove è la posta. Dicono gli Ambasciatori di Scliah-Rokh che pas’ sato Carn-pu (Can - tcheu), » la Magnificence des Katajens ne fit qu’ augmenter, a mesure que la caravane s’ avanca vers la capitale. Elle trouvoit chaque jour au soir un j’am, c’ est a dire un bon logeinent » (Hist. Gendes Voy. t. VII. p. 381). Vedesi che i Tartari per significare la casa postale si servivano della voce usata nell’occidente dell’Asia. 562. Poste di cavalli. Da questa espressione potrebbe alcuno inferirne che fosservi poste di cavalli in Italia ai tempi del Polo, ma ciò non fu. Nel nostro Testo leggesi (t. I. p. 91) » E sappiate che quando si partono da Cambalù questi messaggi, per tutte le vie ov’egli vanno, di capo delle venticinque miglia egli trovano una posta, ove ciascuno hae un grandissimo palagio e bello ». Ma dal contesto si ravvisa che per posta intendesi il luogo prefisso o assegnato per posarsi, o fermarsi. In detto significato usò Dante la voce posta Similemente a colui che venire Senle l porco, e la caccia alla sua posta, Inf. xiii. ver. 112. cosi l’usarono il da Buti, e Giovanni Villani. Nel significato poi del luogo ove si mutano i cavalli, il più antico esempio che ne alleghi la Crusca è del Scrdonati. Può leggersi (t. I. p <)2), la mia opinione, che debbasi il ritrovato d’Ila posta appo noi alla relazione del Polo, e l’aver dato alla casa postale il nome di posta, come leggesi nell’antichissimo lesto da noi pubblicato, conferma 1 anunciata opinione.