Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/244

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possa lavorare, e i Ior animali senza fine crescono, e moltiplicano, e quarido vanno in campo, non è alcuno, che hon meni seco sei, otto, e più cavalli36’ per la persona sua, Onde si può chiaramente comprendere, perchè causa in quelle parti sia così gran moltitudine di genti, e che abbino da vivere così abbondantemente. Item Ira lo spazio di ciascuna delle sopraddette poste è ot’dinato un casale ogni tre miglia 36S, nel quale possono essere circa quaranta case, e più e meno, secondo che i casali sono grandi, dove stanno i corrieri a piedi, i quali similmente isono nunzj del Gran Gan: costoro portano intorno cinture piene di sonagli acciocchè siano uditi dalla lontana, perchè corrono solamente tre miglia cioè dalla sua posta ad un’altra: od endosi lo strepito de’sonagli subitamente s’apparecchia un’altro, e giunto piglia le lettere, e corre fino all’altra posta, e così di luogo in luogo, di sorte che il Gran Can, in due giorni e due notti, ha nuove di lontano per dieci giornale. E al tempo de frutti, spesse volte la mattina, si raccolgono frutti nella città di Cambalù, e il giorno seguente verso sera sono portati al Gran Gan, . Otto e più cavalli. Un tal lusso era più in uso ai tempi dei Tar tari che oggidì. Il Mugolio popolo pastore sloggiava in mandre e in cavalli 11 Cinese come agricoltore pensa a procacciare copioso alimento all’uomo. Staunton dice (ibid. t. IV. p. 3vi): tutta la campagna eccetto pochissima è impiegata in ciò che dà alimento all’uomo. Vi sono pochi pastori, punti prati, nè campi di vena, di fave, o di rape per veruna specie di bestiame. Altrove (t. JIl. p. 41): Non vedonsi in questa pianura che pochi alberi e pochi bestiami. rA>8. Un casule ogni tre miglia. Secondo Magaillans le vie imperiali sono notate in una carta itineraria, e ivi sono divise in millecentoquarantacinque giornate. A capo d’ogni giornata cvvi un luogo deputato per ricevere i Mandarini, ove sono alloggiati e spesati a conto dell’Imperadorc. (Questi luoghi per le fermate sono detti Ve e Chin, ed anco Ye-Chin, ossia ostelli, e luoghi» <l’ascolta, h gli uni, e gli altri furono fabbricati altra volta ove non erano città. Ivi i corrieri imperiali si forniscono del necessario per camminare con.somma prestezza r vi trovano cavalli pronti. I corrieri non portano oggidì sonagli, ma Ona specie «li timpano attacato alle spalle, d«tlo i.o, che battono per avvertii’ del U irò arrivo, onde trovare i cavalli sellati (Nouv. Rei. p. /ti)). inture piene ili sonagli. Queftta particolarità sempre più mi conferma, che Omedeo lassi prendesse dalla llelaz.ionc del Polo l’idea di stabilire Ir pirite in Europa, e < he invece «li far portare i somigli ai corrieri, gli fnr#-’’«»- apportr all’- briglie, come si usa anche oggidì m Italia, Vive àlito: volile i son.tgli er.rtio il ilrstmliro dei cavalli di posta.