Cinese, di cui si estese la cognizione in Europa per opera
delle Missioni, pei lavori ordinati dalla Congregazione di
Propaganda, del Collegio Cinese da essa fondato in Napoli. Nè con minore efficacia promosse gli studi delle cose
Cinesi il Governo Francese. Le Missioni straniere furono
non meno utili al Cristianesimo che alle lettere, he relazioni,
le indagini dei Missionarj invaghirono e agevolarono il modo d’istruirsi delle cose di quelle genti, lo studio delle quali
crebbe al sommo in reputazione nel secolo caduto, al quale
uopo fu ravvisato utilissimo V appararne la favella,. Perciò
fu commesso al Fourmont nel 17 i5 di fare incidere i caratteri Cinesi per procedere alla pubblicazione di un Dizionario. Nel 174.2 erano stali incisi 120,000 caratteri, ma
la morte di quel celebre letterato sospese l’esecuzione di questo nobile disegno, ed ei solo d una Grammatica di quella
favella arricchì la Repubblica delle lettere. Due illustri allievi fece in Francia il Fourmont, il Deguignes celebre per
la Storia degli Unni, il De Hauterayes editore della Storia
Generale della Cina, t rasi alata dal suo originale in francese dal P. Mailla.
Ma giovi il ripeterlo non avrebbero gli Europei in quegli studi progredito senza un Martini, un Gaubil¿ un Mailla,
un Arniot, ed altri celebri Missionarj, i quali tanto sJinternarono nella letturatura Cinese, che alcuni di essi furono
capaci, come il P. Matteo Ricci, ed il P. Luigi Baglio, di
scrivere opere Cinesi che formano V ammirazione dei letterati di quelle genti (Magaill. Nouv. Rei. p. 98). Solo
nel 1813 fu pubblicato in Parigi il Dizionario Cinese per
opera del Sig. De Guignes, figlio del testè rammentato
che dimorò lungamente in Cina come residente di Francia. Ma. il dotto letterato confessa con lodevole candore che
ad un tanto lavoro gli agevolò la via il gran Dizionario
Cinese del P.Basilio, che nella spoliazione della Vaticana fu
trasportato nella Parigina.
La lingua Cinese è di una remotissima antichità, agevole a ravvisare dalla semplicità degli elementi che la compongono. Ivi come presso ogni altra nazione uno dei tanti dialetti che erano in uso in quel vasto Impero primeggiò sugli
altri, e divenne la lingua colta che usano la corte, i magistrati,
i letterali. Ottenne l’avventurosa predilezione quello della