li progredirono gli uomini al geroglìfico, da questo al simbolo allegorico, indi all’arbitrario e convenuto carattere,
per ultimo all’alfabetico. Secondo le Storie Cinesi la cosa
non procede in detta guisa. L Imperadore Sui ragunati i
Cinesi e date loro non poche istruzioni di civiltà 3 per supplire alla scrittura insegnò loro di valersi di funicelle con nodi. Il numero di essi, e le distanze variavano il significato
di quell’agevole meccanismo. Questo ingegnoso ritrovamento
ha una perfetta analogia coi così detti Quipu dei Peruviani che
furono minutamente descritti da Garcilasso de la Vega (Hist.
des Incas Lib. VI. Cap. Vili). Fui successore di Sui inventò i Kua ossiano i segni trilineari, composti di linee semplici orizzontali variamente interrotte, che combinate fra loro
a tre per tre diedero 64 combinazioni. Questi Kua semplici
e composti supplivano ad una grossolana scrittura (Hist.Gen.
de la Chin. t. I. p. 4 e 7). Dai Kua passarono i Cinesi ad,
una grossolana dipintura degli oggetti indi alla scrittura
simbolica. Così la figura dell’uccello rappresentò da primo
l’uccello e simbolicamente la volocità. Quella del cuore, non
solo il cuore ma V afflizione, e la collera: aggiuntavi la figura esprimente uno schiavo. Il segno della bocca, e quello
del cane significò l abbajare. Finalmente giunsero i Cinesi
alla conven zionata ed arbitraria scrittura. Essa ebbe varie
modificazioni e ingrandimentidi cui favellano i loro Annali. Sotto Eul-chy-lioang-ty, o 206 anni innanzi 1 E. C. furono riformati i caratteri, e furono appellati Cliiay - olì 011 che
per essere di facile delineamento ebbero corso in tutto VImpero (Deguign. Prefi au Diction. p. XX///.). Sotto gli Han
posteriori che regnarono dallAn. 24 al 264 di G. C. ebbero
nuovo perfezionamento detti caratteri e fu data loro la forma che conservano tuttora, e questi caratteri si appellano
Hing-chou. / caratteri più volte permutarono di forma. U Imperadore Kien-long, fece stampare il suo poema contenente
Velogio della città di Moukden in trentadue diversi caratteri’
Ma i Cinesi non distinguono che cinque capitali maniere di
scrittura. è cosa degna d osservazione che se i Peruviani si
giovavano d un ritrovato simile a quello dei Cinesi de’ tempi di
Sai, i Messicani, come Vosserva il Clavigero, erano giunti al genere di scrittura di cui quifassi menzione all epoca dello scuoprimento del Nuovo Mondo (Stor. del Mess. t. IV. p. 327)’.