Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/267

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teri primitivi compongono le cento quattordici chiavi che corrispondono a sillabe alfabetiche. Sotto le dette chiavi sono classati tutti i caratteri Cinesi. L’ ordine delle chiavi comincia dalle pili semplici e passa poscia cdle più composte. SJincomincia da quelle di un solo segno, e si prosegue sino a quelle di 17 tratteggiamenti che sono le più complicate (De Guign.l.c.p.XXXXVII.). Sono si poi moltiplicati i caratteri in quello smodato numero, aggiungendo alle chiavi nuovi tratteggiamenti, ne comprendono alcuni fino a 3g quantunque siano rari y i più non oltrepassano i dodici: apparate a discerner le chiavi contansi i tratteggiamenti aggiunti, e secondo il progressivo numero sono nei dizionari ordinate. Non tralascia di rilevare un notevole difetto il ALontucci in questa distribuzione di caratteri (/?. 126 che s ingenera dalla dijficolLà di rinvenire la chiave di alcuni caratteri complicati: ma tale complicazione o confusione partesi nella Lingua Cinese da un altro principio, cioè dall1 essere le chiavi figure radicali d’ oggetti generali sensibili o figurati, quali sono montagna, albero, uomo^ donna, cavallo, ed è perciò che sotto quella tal chiave va cercato tuttociò che spetta a quelle tali cose. Giova a esplicarlo il seguente esempio. Il carattere che significa maritarsi è composto dei due caratteri citi prendere, e niu. donna, talchè offre all’occhio l’idea di prender donna o maritarsi (Magail p. 86). Il D. ALontucci (ibid. p. 39 J ingegnosamente considera i tratteggiamenti che vanno aggiunti alle chiavi come le lettere della favella Cinese, e le chiavi come le sillabe, e riflette che se nelle scritture alfabetiche Europee, invece di scrivere le parole composte di molte lettere orizzontali, si aggiustassero dentro un quadrato come lo praticano i Cinesi, mollo più malagevole a leggere sarebbe un alfabeto Europeo del loro per non avere le nostre lettere la semplicità dei’ tratteggiamenti cinesi. Ala io opino che a colui che legge mentalmente le scritture alfabetiche, ossia senza spiccare suono, a colui io dico, le parole scritte sono segni simbolici. Alentre le voci scritte dipingono tanto rapidamente all animo le idee, che a ninno è dato di scorgere nè la quantità delle lettere di cui si impongono, nè il valore di esse. Che se alcuno legge ad alta voce, anco in tal caso tanto rapidamente ne percepisce il suono, che non lui agio di considerare il nu