Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/29

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ove dimorò pressochè un anno, forse per aspettare il permesso di C uhi ai Can di entrare nell’Imperio, e ove il Gtan-Cati probabilmente spedi ad incontrare i Poli come ei lo narra i). TV on cade dubbio clìei per recarsi a Chemenfu prendesse la via di Tartari a, e non della Cina, perchè procedendo dipoi a dare la relazione del suo viaggio, giunto a Ergi imi, avverte nel partirsene, che per ¿scirocco si può andare al Catajo, e alla città di Singui ’KI >). Ma per la lunga sua dimora a Cantcheu istruitosi di molte cose, ne fa copia / parla d E’zitta che dice a dodici giornate da quella città (e). Di (pii con rapido corso si trasporta fino a Caracorum, antica residenza dei Gengiscanidi, (piat anLa giornate distante da Ezina per lo deserto. Se mai ei f u a Caracorum, come accenna V itinerario della Carta del Salone dello Scudo, vi sarà stato per ispecial commissione del Gran Can, ma non già all’occasione dellandata, perchè di troppo deviato avrebbe dal retto camino. Il parlare di Caracorum gli è occasione di tessere la storia dei Gengiscanidi, e del feroce promotore della loro grandezza, indi di trattare delle costumanze dei Tartari. Da Caracorum s1 inoltra fino alle estreme terre dell Asia,bagnale dal Mar Ghiacciato (d), e indi avverte di rientrare iti cammino: or avendo delio delie provincie che sono verso la tramontana, fino al Mar Oceano, diremo delle provincie verso il Gran Gan (alla cui volta ei si recava) e torneremo alla provincia detta Gampion, la quale di sopra è descritta (e). Dice nel capo seguente come: partendosi dalla Provincia di Gampion, si va per cinque giornate per un deserto e giungesi a Ergimul, luogo ignoto, indi a Egngaia, a Calati a, o Ccdatu, segnato nella carta de Gesuiti (Q: e dipoi toccando le terre già possedute dal così detto Prete Gianni, o Ung-Can, ne trae occasione di parlare di sue vicende, e della sua descendenza, e delle usanze della contrada,indi rientra m via, e per Situlicin, per Cianganor,o Tchahanot (f), giunge a Chemenfu, o Chantu meta del suo lunghissimo viaggio (\\). (a) t. 11. not. aio. (1)) t. n. not. 257. (c) t. il. not. 211. (d) Lib. I. c. xiix. (c) t. u.p. 129. not. 2j3 (f) ibid. not. 263. (g) Lib. I. eap.54’ (h) t.n. not. 270, 271,275.