e tutt’il bene che abbiamo, procede, e viene da lui. Non hanno
lettere, nè scrittura alcuna, e non è maraviglia alcuna, però
che quel paese è molto salvatico, e ira montagne, e selve foltissime. e l’aere nella state v’è molto tristo, e cattivo. E li forestieri, e mercanti non vi possono stare, perchè moririano. E se
hanno da far qualche faccenda un con l’altro, e vogliono far le
Ior obbligazioni, ovvero carte di quello che devono dare, e
avere, il principale piglia un legno quadro, e lo sfende per mezzo,
segnano sopra quello quanto hanno da fare insieme, e ciascuno
tiene una delle parli del bastone, come facciamo noi a modo
nostro in tessera, e quando è venuto il termine, e il debitore avrà
pagato, il creditore li restituisce la sua parte del legno, e cosi restano contenti, e sodisfatti.
Nè in questa provincia, nè in Caindù, e Vociam, e Jaci si
trovano medici. Ma come si ammala qualche grand’uomo, le sue
genti di casa, fanno venir li maghi, ch’ adorano gli idoli, alli
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Laos il padre ili fanrrglia è più venerato che nel Lac-cho, meno tuttavia che nel
’Funkino (Et.it act. rlu Tuuk. p. au). Poco innanzi avea detto (p. 18). » Dans.
’ plusieurs communes, il n’y a point de Bonzes, et le chef de la commune le
remplace ’. Ecco perchè il Polo avrà creduto che al più anziano rendesser
culto.
/fi“). Fanno r e’iii li maghi. ’ Ils se mclent (lei magiciens) aussi de propher tisi-r, et f ut les fonctions de medecins qu’ ils remplissent par des invocations
v et ii:s conjurations, aux quelles’) Is joignent pourtant quelques remedes: et quand
le malade gu’-rit jiar le coor’ de la nature, ou par l’effet des remedes, la glieli rison est attribuèe à des moyens surnaturels » (ibid. t. II. p. ?,?.). Lo «tesso
si -ili-mia nelle Lettere Edificanti (t. \ VI. p. 9.07) «ii-1 Tunkiùó. Dell’ArrakaU
paese a confine del regno d’Ava, lo narra Daniele Sheldou: » nelle loro malattie,
dice I’ Inglese Viaggiatore ’ chiamano i Jtaulin, che sono in uno sacerdoti e
medici. Uno di essi solfia sul inalato, se non guarisce ordina un sacrificio a
’ Chaor-Baott o il nume dei quattro venti, le vittime sono pollame e animali
’ grassi, e le carni appartengono ai sacerdoti. Se il male è pertinace, ergèsi con
’ pompa un altare all’idolo, c i parenti ed essi vengono trattali splendidamente
e divertiti cori musica. Il ministro delle ccreinonic è obbligato a ballare #’in• chè regge si sulle gambe, indi si regge con una mano ad lina «orda sinchè non
4 rade in deliquio. Ml<>ra si rinforzalo strepito musi« ale, e gli Spettatori ima• ^¡uano ch’ ei conversi coll’idolo. Se il malato guarisce, lo conducono a un
• tempio uve Pungono d’«dj, e di profumi. Se muore di« hiura il Sacerdote
• ch#- le ce rernon ie e i sacrilici non furono al nume ajgiadevoli » (lIi<t.Gcn.dc’
V’ijr. t IX. p. l’accordo che passa fra questo e il nostro viaggiatore trattandoti di paesi limitrofi, «limosiia^li v«’ridi«‘i sommamente ambedue, a sembra
il««.’ Ul « <>siuiriau/.a ti praticasse in tutta la penisola di la dal (^ange, paese « he