Can. La sua moneta è di carta. e il loro vivere e mantenersi,
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consiste in mercanzie: sono valenti nell’arme. E in capo delle
dodici giornate si truova la città di Sidinfu, della quale abbiamo
trattato di sopra, e da Sidinfu per venti giornate, si trova Giugni,
e da Giugni J,s per altre quattro giornate, si trova la città di Pazanfu, la qual e verso mezzodì, ed è della provincia del Catajo ritornando per l’altra parte 519 della provincia. Le cui genti adorano gl’idoli, e fanno abbruciare i corpi, quando muoiono. Vi
5(8. E da Gin°ui. E la citta detta di sopra Giogui (V. Not. 397) che erroneamente fu dimostrato esser detta Gonza nel Testo Ramusiano (Lib.ILc.28).
Tale asserzione vien corroborata anche dal Testo da noi pubblicato: » di capo
delle dodici giornate è Sin-din-fu, di che questo libro parlo adrieto: di capo
di queste dodici giornate l’uomo cavalca ben settanta giornate » (credo errato in più il numero delle giornate) » per terre e per provincie, di che ne
parlò questo libro adrieto: di capo delle settanta giornate l’uomo trova Cugni ove noi fummo ». Ma al capo 88, che intende qui di richiamare, non si
legge Cugni, ma più correttamente Giogui, che dimostrammo essere Tso-tcheu,
nelle cui vicinanze si separano due vie come si disse, una che volge verso il Setchuen, e ì\. Yun-nan, l’altra verso le provincie di Shan-ton e di Kiang-nan che è
quella che il Polo fece più volte per recarsi a Quinsai e nel Fokien come avvertimmo nella Dichiarazione apposta al principio di questo secondo libro. Queste
due vie che fanno capo vicino a So-tcheu sono segnate nella carta particolare del
Pe-tche-li dell’Anville o dei Gesuiti.
5i(). La città di Pazanfu che è verso mezzodì, ed è della provincia del Catajo tornando dall’altra parte. Siccome il Polo descrisse Cambalu, e la via che
da quella dominante conduce a Tso-tcheu nella relazione del suo viaggio per
Carazan, nel trattare adesso dei viaggi che fece dalla Capitale del Catajo
sino al Fokien, non ha creduto ripetere ciò ch’ei disse di sopra, ed è perciò che
incomincia la nuova descrizione dei suoi viaggi da Jso-tebeu, e noia solo che di
li giungesi a Pazanfu e che questa citta è verso mezzodì. Ciò dichiara che imprendo a descrivere altro viaggio, in nuova direzione. Infatti nel tornar da Mien
diceva seguir quella di levante e di greco, e qui dice che il suo cammino era
volto a mezzodi. Per esplicarlo anche più chiaramente soggiunge che Pazanfu
è ciltà del Catajo, ritornando per l’altra parte della provincia. 11 non avere
aweiti’i e ben compresi questi leggieri cenni ha recata non poca oscurità nelle
precedenti illustrazioni del Milione, relativamente a questa parte dei Viaggi del
Polo. La città di Pazanfu (T. O.) CacaJ’u (Cod. Ricc.) (acafu, sembra esser
quella di Pao-tmgfu dei Pe-tche-li. Alcune considerazioni sembrano confermarlo. Questa grande e popolosa città è la seconda della provincia: ha venti
città subalterne, la bagna il fiume Su, e ai tempi del Polo appellavasi Pao tcheufu, che se si rifletta al modo in cui scriveva il viaggiatore i nomi geografici Cinesi, si ravviserà da che Pao-tcheufu un poco alterato può essere derivato il nome
dato a questa citta dal Polo di Pazanfu, o Pazafu. L attuale 1 ebbe dalla dinastia
di Faiming (.\Iirt. All. Sin. p. 4°)