Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/414

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ni marinari, è la maggior isola che sia al mondo: imperocchè’ b’ cortiprendere perchè avesse dovuto il Polo scambiar questa con altra isola, Secondo lo storico Inglese, alcuni credono che essendovi approdata una colonia Indiana, così appellasse l’isola per la quantità di panico italico ¿che vi trovò, biada detta Iawa-wut. Il Polo era ivi stato all’occasione di più viaggi ch’ei fece nell’Indie come ei stesso lo dichiara (lib. II. c. 77); •» ma perchè ancor non è compiuto quanto M. [Marco ha deliberato di scrivere, si metterà fine a questo secondo libro, e si comincierà a parlar di paesi, città e provincie dell’India Maggiore, Minore, e Mezzana, neile parti della quale è stato, quando s-i trovava ai servizi d del Gran Can, mandato da quello per diverse faccende, e da poi quando li venne v con la regina del re Argon con suo padre e barba e ritorno’ in patria » Giova il sapere ciò che dice il Deguignes, che Cublai: » avoit une passion extraordinaire de v faire ronnóitre son noni chez les ètrangers, et avoit souvent envojè des officicis d vers differens liors luliens, pour les engager d’apporter dans lu Cnine des raretès •9 de leurs pays, et les Indiens a qui ce commerce ètoit tres avantageux, venoient ’ en fouhj dans les p<x ts du Fokien ». (Hist. des Huns t. IV. 186 j. Abbiamo infatti nella dichiarazione al secondo libro fatto osservare che due volte il Polo fu in India per mare, innanzi di accompagnare la regina Cogatin, e ultimamente nei 12^2, allorchè Cublai Can fece una spedizione cuntro il regno di Kuaua, della quale parlano le Storie Cinesi, il Deguignes (t. IV. p. 186), il P. Amiot, (Mcm. sur les Cain. t. XIV. p. 101). Discorda l’ultimo dai primi, intorno all’anno, ponendo il fatto come accaduto nel ¡287. Esitarono i Commentatori del Polo nel decidere se detto regno f.ircsse parte dell’ isole di Giava o di Borneo: iliache la spedizione nelia q uale era il Polo tosse fatta per mare, è indubitato perchè ei dice che ivi fu con alcune navi (p. 17) e che vi andasse per commissione del Can viene dichiarato ikI neutro lesto: •> E in questo Messcr Marco tornò d’un ambasciata v d’India, dicendo l’ambasciata e le novitade che avea trovate » (t. 1. p. 8). Ma siccome dimostrammo nella Dichiarazione, che quella spedizione era rivolta conti - !\uaua, resta ora da rintracciare ove fosse il paese così appellato dai Cinesi giovandosi di alcuni documenti novellamente scoperti. Secondo gli Annali della Cina, Cublai spedi Meng-ki per determinare il re di Kuaua a pagargli tributo. Lungi #-sso dall’acconsentirvi limando il legato marcato in fronte. Per trarne vendetta inviò Cublai da Sivcn-tcheu mille navi guermtc di ioooo combattenti contro di esso; la squadra battuta dalla tempesta dovè far vela verso la costa che è fi al ’l’unkino e la Coccincina (t.IX.p.45i n.) e di li volse il suo corso veiso Giava. Nel ginn» g< rvi seppero i Tartari che il re di Kuaua era stato uccido dal re di Kolang&uu nemico, fi genero del morto volle vendicarlo, ma fu disfatto e costretto a ritirarsi a Majapeku. l i trattò coi Cinesi per ricuperare il suo regno con dimostrazioni di reverenza. Ma disfatto da essi il redi Kolang, allorchè con una scorta riinaudavanlo nella sua capit le, esso con insigne perfidia fece questa trucidare, e accorsi gli altri Cinesi per vendicarsi, caddero in una imboscata, e sbaragliati doverono con vergogna 1 ¡fuggirsi ullc loro navi, e salpate l»r am ore in settantotto giorni giunsero a Si vcn-tchau. Le llotix d’H i’jterajres nel c omrueiilaic qu< sto luogo delle Storie Cinesi, narra di aver veduto un M. »pantondo Cinese latto dai Gesuiti, ove l’isola di Kua-uaè segnata a mezzogiorno, u mezzogiorno »«.tracco <1<11 isola di Stimatola, che ò il nome dell’isola di Sumatra secondo la pronunzia Cinese,c prossimissima.»il ’ ssa, lo che conferma che A ua-ua e Ij Giava attuale..Ma per quanto il commentatore V accorgesse della cor— rispcn’enza di questi due no mi da primo, obiettandosi poscia che nel testo si porla