Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/416

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orante, le cui genti adora» gl’tUou «è danno trìbolo ad alee perciò alcuni crederono ch’ ei volesse parlare d. Borneo Ma ciò e detto congetturalmente: secolo me d.com alcum ouou. marinar.. l’iena la,ola oc. « ala di parte del.’ Asia data oa. iU.uuaio, «. ainmeulala o. sop. a, non e sanala fa parte mer.d.on«le nell isola, pe.cne non e.aue proo.nnun.ntc «’»-« ’«• giro. Nella raccolta de. \ la66. uegl. O.endcS. V t.... p. a, ». « una ^ ^ Lia dalla quale si Scoige, cne ’«“ conosciuU ne e. ano i liltoiaii a ceninone ucciderne, ma cne incogiuta quu.i eia la piaggia mentitone, ue ben laiugut.u e i « à ne" a Carta d’AS,.. dell -vule,.neutre „«» a, nene...e..lo UaU.ea c.’.guato ealeti ca parte ce,.Ila,e de,..su.a terra eoa. auetu, CO d....are a...a.e non a»,. che Duella uua.alltolto ^H.at- ol Ja». p. J >, be.onao li uo.to settore.a lungheaa. dell’isola da Oi.cute a Occ.deute e d. o7a ungila geog.aucuc, oss.uao..ugna ing.csi (SI.T Lj lar ’riezxa e oalie 117-ane z,«. nudila ^ibiu. j tL U cu, gem. adorwtu «. i. lUu». cede che. Giavanesi che s. ap- Ila culi!.« nelle tei.e alano d oligli.» lai.aia. \. s. Ululniuouo pure I M if. W-MT. Che vengono dalle ulule ta».. queste ode geni. s. occupano de. ’,.. „ aouoi. pu. anco Moli ossiano g....dia,,. dTÌL’an’.no"ta.VJA.abl, Cu.cs., c SUnev.. Ol. Arai» e. Cu.es. venero a..a.llcure ,, òe IV Scce.o I O.avaues. Laccavano s.uo a Muua^ur secondo lalo1 -a R rr s: e il Hacourt alleluia cne molte voci Oiufu/ies. e biniate si Ilovanonella tavella di ueita isola. Il Giavanese e uno ue. uialeUi uelia tavella gmc,2\Z pa,l»i,-cl Oceania, e U Kailles na dati gU lave,le ivi in uso tli. Lj.A.iualmtnle «»tenue la popolazione Ua.i isola a 2,Ob3,yOb annue (,bid u. b2 J. La religione eia 1 Indiana innanzi cue vi tosse propagalo u maomettismo, come lo (lietitarano i monumenti e gl idoli di cui ha uaul ungili il laiiimentalo celebre storico di Giava.. £ qui essendo la piiina volta che ci accade di tar menzione dei Mon delle Indie, ci atcoire dichiaiare, die i PoiUignesi e gii Spagnoli usarono cosi appellare i seeuaci di Maometto, die abitavano non tanto la palle settentrionale uni Affrica, au«nto gli Ai ab., e i Maomettani udì Inula, losse.o e’M avventi^, o nalj, Così praticarono anco gl Italiani, per quanto la voce Mon, Sia conti azzioncui Alo«ro, ch’ era il nome datocLui Komani agli abitatori otda Maoiitania. Aia gl Italiani usarono pure la voce Moro pei 1 mutar e gli Adi nani o Etiopi ai nera uinu^iout^

  1. • in lai guisa signilieazione p.u vaga si accrebbe alia voce. 1 ’ laiicesi per non cadere in equivoci, appellarono i pumi Alaure», gli altri Ae#re’. l^uesl uao, di appellale con voci piopiiee diveise le genti che hanno ematiciisuclic lisictie tanio distinte dovi ebbe e sa eie dagl Italiani abbracciato. Mori poli-eubeio appellare gl’Atirìcani di carnagione bianca, ossia quelli che ìVluurt luroiio detti ougli aulitili, Acri

j.ii altri. Ciò può larsi con tanta maggioie sicurezza, in quanlo tbt t esempio è corioberato da classica autonta. Il ferratesi Omero uso le uue voci nel aigmUcatu lesti accennato. Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, 9 Le cortesie, le audaci implose io cauto, 9 Che l’uro i»l tempo tho passaro i Moi i 9 L) Altricu il mar v ut ti auciu nocquei tanto. Catd’I. ii