Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/421

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velia da per se, e si reggono dal proprio re, nè danno tributo ad alcuno, perchè sono in tal luogo, che niuno può andarvi a far danno: perchè se ivi si potesse andare, il Gran Can immediate la sotlometteria al suo dominio 731. In quest’isola nasce verzin domestico in gran quantità. Hanno oro in tant’abbondanza, eli’ alcuno non lo potrebbe mai credere, e hanno elefanti, e molte cacciagioni da cani, e da uccelli. E da questo regno si ’ traggono tutte le porcellane 732, che si portano per gli altri paesi, e si spendono per moneta, com’è detto di sopra. E vi nasce una sorte di frutti chiamati Berci ’33 , che sono domestici e grandi alcune cose si accostano alle Indiane, in altre alle Cinesi. Credono alla trasmutazione delle anime come gl’Indiani, ma mangiano ogni sorta d’animali. Venerano il cavallo, e l’elefante: e quest’ultimo lo dipingono nelle loro case. Credono che la più bella ricompensa per un grand’uomo possa essere che la sua anima passi in uno dei rammentati quadrupedi. Secondo essi Confucio è il più gran dottore dch’ Universo. Rendono grandi onori ai morti, e a coloro che vivendo sonosi distinti, Vide il Missionario tre simulacri a Pulo Condor, che gli fu detto che rappresentavano, l’orbe celeste, il re del cielo, il tìglio del cielo, ai quali gli abitanti tributavano venerazione (Lettr. Edif. t. XIX. p. 182). 731. La sotlometteria al suo dominio. La difficoltà per giungere a Camboja di risalire un fiume di difficilissima navigazione impedi Cublai Can di farne la conquista. Infatti d fiume nell’imboccatura si suddivide in parecchie diecine di canaletti, e il quarto solo è navigabile, gli altri sono ingombrati dalla rena, e poco fondi, per lochè non pud penelrarvisi con gl andi navilj (Nouv. Ann. des Voy. ibid. p. 58). Il servire d’antemurale al paetie, verso la Cina, i regni di ’I’unkino e della l. occincina. l’aria pestifera, le boscaglie,i monti, furono gli ostacoli che frenarono da questo lato la cupidità di conquiste che divorava Cublai Can. ’jòx. Porcellane. Secondo ii Marsden (n. 1186) eccetto che a Sulu presso la costa di Borneo, che guarda la Cina, non vi e certa notizia che in veruna parte del mare cui dà nome quell impero si trovino le conchig’.iette, elette cori, che^si spendono per moneta (V- t. I. p. 111. n.). 755. Berci. E’ giusta osservazione del Marsden che malagevole è il riconoscere qual sia la cosa o frutto che qui descrive, dietro la superficiale indicazione ch’ ci ne dà, e che gli è ignoto se il paese di Camboja produca la Mangustana frutto deli’ albero detto da Linneo Garcinia Mangustana, che sembra essere quello detto da altri Mangustana Cambogia, e Garcinia Cambogia (Targ. Ist. Botan. t.II. p.3o6), e detto dall’Acosta Carcapuli (p. 2y5). JVla se sono una medesima pianta la Garcina Cambogia è la Garcinia Mangustana è evidente che traesse nome dal paese che la produce, e la cougcttura del Marsden acquista un maggior peso. E’ qui da avvertire che il Mangusta no è utile pel frutto che ha descritto Thunbcrg che è fondente come panna spungalo, e di sapor dolce ac¡detto che non sazia, nè aggrava lo stomaco (Voy.t.II.577) ed inoltre per la sostanza tintoria che lascia trasudare dal legno, detta Gomma Gutte.ll Polo fa nuovamente menzione nel pallore, del regno di Lambii^ di Berci secondo il nostro Testo e il Iticcard’rano: ma in quella vece leggesi nel