va una provincia, ch’ è di terra ferma molto ricca, e granfie nominata Lochac le cui genti adorano gl’idoli ’3o. Hanno laI
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>» maggiore e l’altra minore. La prima è nominata Sondur, e l’altra Condur: le
-> qua’i due isole sono disabitate, e perciò si lascia di parlarne.. E partendosi da
queste, come si ha navigato per Mezzodi e Garbino cinquecenti) miglia, si trova
una provincia ch’è di Terra Ferma mollo ricca e grande ». Ne dee recar sorpresa
che siano fuor di luogo alcune parole, che poterono essere aggiunte in margine
s?nza richiamo, è perciò poste dal trascrittore ove le ha creduto più adattate ì
ÌNelIa carta d’Anowsmitli Pulo Condor è distante meno d’un grado da Terra Ferma. Per recarsi nel punto il più vicino del litorale di Camboja fa d’uopo
volgere la prua a maestro: ma la costa infaccia a quell’Arcipelago corre nella direzione di Mezzodì e di Libeccio.
729. Lochac. Lohac secondo il Testo Riccardiano, si riconosce essere il
paese di Camboja. Lolite seton lo l’autorità di Gaspero di Cruz, citato dal Marsden,
(n. 1185) era la capitale di quel paese. L’Anville appella questa città Lovefc
nella sua carta d’Asia, e crede essere la medesima che appellano Camboja gli Europei. A tempo degli scuopi imenti dei Portughesi, il paese cosi detto, avea proprio
re, ed il suo ¿>tdto estendevusi molto dentro terra, ed era frequentemente in guerra
(ol regno di Brema (o pjese di Ava), e quello di Siam: ed alcuna volta con Campa o Zlampa. Il paese abbonda di viveri, raccolgono alcun poco d’oro, e trafficano
di denti d’elefanti (Somm. de’ regni, città, e popol. Orieut. Ramus. INav. 1.1. p’
J71. D.). L Olandese Higenaer fu nella città di Camboja, e ne ha data la descrizione. La medesima è distante sessanta leghe dalla foce del liume Giapponese, che
dalla sua relazione si ravvisa essere difficoltoso a risalire. La città è fabbricata
lungo un argine. Ai lejnpi del viaggiatore, vi concorrevano Giapponesi, Poitughefli, Cochinchinesi e M.lai. E paese fertile, ma poco popolalo. \ i abbondano acque
corrmti, e stagnanti, che lo rendono malsano, che credesi scaturiscano da un lago
interno (Vovag. des Hulland. t. IV p.). 11 Sig. Abel Rcmusat (Nouvell. Ann.
des Yoyag. Par. 1819. t. III.) ha tradotta una Relazione d’un ufiziole Cinese che
si recò nel paese di Cambogia, che esso appell’ l’chin-la nel 1295. Esso s’imbarcò
per ordine dell’Imperadore Cublai, narra che l’oggetto della sua commissione era
di consolidare il dominio, <;hc il principe degli Yovau (sospetto che debba dire
degli Yuen) aveva fondalo sui quattro mali. Siccome sappiamo dal Polo che
Cublai voleva essere ragguagliato di ciò che concerneva i vari paesi, ove inviava i
.tuoi legati, interessantissima è questa memoria, che è come un saggio del modo che
seguivano nel redigerle. Il relatore tratta infatti dei costumi, delle leggi, dei prodotti, del governo e di tutto ciò che richiama l’attenzione di.un osservatore illuminato. Confina Ychinala s:< ondo la rela/ione, a tramontana colla Coccmcina, a libec(vj con Siam, u mezzodì col paeue di Fan-iw. ad oriente coll’Oceano. Secondo il
> hemoftat, i sacerdoti del oulto di Un Ida appellano il paese di l’elun-la, Kanphu (chi: ed esso opina che corruzione di detto nome sia quello di Cambogia dato
al paese dagli Europei. Il traduttore Francese, aggiunse alla Relazione una carta
tratta dalla generale di Cambogia e.della Coccmcina, che fu ledatta dal defunto
\ v ot, fui uscito 11 ancese, che entrò ai sci vigi della Cqccincina, «: giunse ad essere
Ammiraglio; e dal 1791 al i7»<f». feoe la carta delle costiere di quei paesi.
7>o. Adorami gl’idoli. Dice il P. Jaquts thè le costumanze di questi popoli m