Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/50

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rono da quello ricevati con grande onore, e da poi espediti con lettere papali, con i quali volse mandar due frati dell’ordine de’ Predicatori, che erano gran teologi, e molto letterati, t savi, e allora si trovavano in Acre, de’ quali uno era detto Fra Niccolò da Vincenza, l’altro Fra Guielmo da Tripoli, 18 e a questi dette lettere, e privilegi, ed autorità di ordinare preti, e vescovi, e di far ogni assoluzione, come la sua persona propria; e appresso gli dette presenti di grandissima valuta, e molti belli vasi di cristallo^ per appresentare al Gran Can, e con la sua benedizione si partirono, e navig-orno alla diritta, al |>orto della Giazza; e di li per terra in Armenia, dove intesero, che il Soldan di Babilonia, detto Benhochdare, 20 era venuto con grande esercito, e avea scorso, ed abbruciato gran paese dell’Armenia; della qual cosa impauriti i due frati, dubitando della vita loro, non volsero andar più avanti: ma consegnate tutte le lettere,, e i presenti avuti dal Papa, alli prefati M. Nicolò, e M. Maffio, rimasero col Maestro del tempio, con il quale, si tornorno indietro. M. Nicolò, e M. Maifio, e M. Marco, partiti d’Armenia, si missero in viaggio verso il Gran Can, non stimando pericolo, ò travaglio alcuno. E attraversando deserti di lunghezza di molte giornate, e molti mali passi, andorno tanto avanti sempre alla volta di Greco, e Tramontana, che intesero il Gran Can essere in una grande, e nobil citta, detta Clemenfù; 21 ad arrivare alla quale stettero anni 18. Quciti fu Guglielmo da Tripoli dell’Ordine dei Predicatori e del Concento dì Acri. Scrisse nel 1270. il libro che ha per titolo = De Statu Saraceno’ rum, et de Mahometo Pseudopropheta eorum, et de ipsa gente, et eorum ? lege, et fi» le »> l’Opera dedicata al Legalo Tebaldo. Si dice che ei scrivesse la descrizione della Battaglia di Damiata accaduta nell’Anno 1249. (Fab. Bib. Med. et Inf. Lat). 19. Finiti Ioni a, e Hanibellonia cosi era appellato il Cairo a tempo dei Soldani e delle Crociate. » Et haec men sententia, ex Babilonia Aegyli compor’ tantur: Cairuni appdlant (Aloysi Cadam. nav. nov. orb. (Jrynaei p. 57). sto. Più correttamente porta il Cod. Pucciano Dondocdaiie (T. I. p. 5.) o Ihindocdatrc come appellalo Abulfaragio detto ancora Dibar. Esso recò la guerra in Armenia nel 1272. dopo aver battuti i Mugolìi (Abull’urug. pag. 556 Deguign. t. V p. i/’8). ai. (Irmcnfu, Chcmcnsu (Cod. Pucc.) (t. r. p- 6.) o pi 11 correttamente (hrmcn-Ju. Il non essere stato ravvisato «jual fosse questa città rammentata dal Polo a traviati dal retto cammino di lui tutti i suoi commentatori. Fa d’uopo notare ch’ ci dice che partitosi col padre e collo ¿iu d’Armenia andarono