Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/507

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coli "3, li quali non hanno l’orecchie dove hanno gli altri, ma vi sono due cornette, e più a basso verso il naso, hanno due buchi in luogo dell’orecchie. Sono questi popoli gran pescatori, e quivi si trovano infiniti pesci tonni, che per la grand’abbondanza, se ti’averiano due per un grosso veneziano; e ne seccano. E perchè pel gran caldo tutto il paese è come abbruciato, nè vi si trova erba verde, però hanno assuefatto li loro animali, cioè buoi, montoni, cammeli, e poledri a mangiar pesci secchi, e gliene danno di continuo, e li mangiano volentieri. E detti pesci sono d’una sorte piccolini, quali prendono nel mese di Marzo, Aprile, e Maggio in grandissima quantità, e secchi ripongono in casa, dove per tutto l’anno ne danno a mangiare alle bestie, le quali eziandio ne mangiano de’ freschi, come li secchi, ancorchè siano più avvezzi a’ secchi. £ per la carestia delle biade, fanno anco detti popoli, biscotto di pesci 995 grandi in questo modo, che li tagliano minutamente in pezzi, e con certa farina fanno un liquore, che li fa tenere insieme a modo di pasta, e ne formano pani, che nell’ardente sole s’asciugano e induriscono, e così riposti in casa li mangiano tutto l’anno come biscotto. L’incenso, Chi la squallida cervogia Alle labbra sua congiunge, Presto muore, e rado giunge ÀU’ età vecchia, e barbogia. Del vino di datteri parla il Pottinger che si fa nel Mekeran. » Sono deditissimi a far uso d’una bevanda inebriante fatta con datteri fermentati, l’uso della quale dee essere perniciosissimo. (Voy. au Belouch. t. II. p. 115.) 995. Montoni piccoli. Il Niebuhr rammenta fra i quadrupedi dell’Arabia i cavalli, i muli, gli asini, i cammeli, i dromedari, le vacche, le pecore e altri animali domestici (p. 142), ma non fa parola di questa specie di montoni con orecchie mostruose. Può darsi che la grassezza dei castrati desse loro quell’apparenza che dice il Polo e che per quella si ristringesse loro il forame dell’orecchio. 994. E mangiar pesci secchi (V. 1.1 p. 206 n.). Dice Stiabone degli Ittiofagi di Cararnania: » Icthyophagorum regio, mari vicina est, et magna ex parte arboris> bus caret; penuria in ea palmarum, acanthi 3 myricae, aquurum et domestici ’ cibi maxima est. Vescuntur piscibus, tum ipsi, tum eorum pecora » (Strab. Geogr. p. 720). 995. Biscotto di pesci Domos ex ossibus cetorum, et ostreorum c’ohchis ma^ gna ex parte faciunt, nam trabium et fulcrorum usum costae praestant: portas maxdlae, e vertebris: fiunt mortaria, in quibus pisces tundunt ad solem assatcs, postea ex his panem conficiunt frumento paululum admiscentes (Strab. I. c.).