che abbiamo detto di sopra è tanto buon mercato, che il signor
lo compra per dieci bisanti il cantaro 996, e poi lo rivende a’ mercanti, che poi lo danno per quaranta bisanti: e questo fa egli ad
istanza del Soldano d: Adem, qual piglia tutto l’incenso che nasce nel suo territorio per il detto prezzo, e poi lo rivende al modo
detto di sopra, onde ne conseguisce grandissimo utile, e guadagno. Altro non v’ essendo da dire, procederò a parlar della città
di Dulfar.
C A P. XLI.
Di Dulfar città.
Dulfar 997 è una città nobile e grande qual è discosto dalla
città d Escier venti miglia 998 verso Scirocco. Le sue genti sono
Maomettane, e il suo signore è sotto il Soldan d’Adem. Questa citta è posta sopra il mare, e ha buon porto, dove vengono
assai navi, e quivi si conducono assai cavalli 999 arabi d altre con996. Cantaro (V. sopra n 570).
997. Dulfar, (Cuci.Par.) Daifar, meglio il Testo della Crusca Dufar. » Dafar
ci vitas sita super littus sinus exeunlis e Mari Australi, et fluentis in continentemf
9 septentrionem versus circiter centum milliaria. In extremo recessu huius sinus
est civita» Dafar. N a vigía a Dafar per sinum hunc non feruntHr, nisi ventus a
’ terra spiret. Velificant a sinu predicto in Indiam. Dafar metrópolis est terrae
9 Alshagiar. Ibi plurimae ex Indiae p anlae reperiuntur, nempc nux muscata, et
9 cucurbita Indica. A Septentrione Da far co lies funt arenosi. Int’’r Dafar e t Sa9 naam XXIV. parasan^-ie. Quidein ¡ijunt Dafar esse super Aljamnn, et hortos
p illic esse communes. Dafar est instar magni vici,aut paullo major » (Abulf.
Geogr. Min. t. II.. p. 5i) D ’1 suo stato presente cosi narla Niebuhr: » Dafar
’ ville connue et port de mer, d’on l’un ex porte le meilleur encens. Cet encens
9 est nèanmoins mauvais en comperaisun de celui des Indes. Dajar a son Schedi
9 in (¡pendant » (I. c. p> 248).
9<j8. yenti miglia. Ciò stabilisce positivamente che la città detta Sciar dal
Pulo e Sigcr e non Saltar,perchè tale è appnnto la disianza da Sigrr a Dafar.
Auai cavalli. I cavalli Arabi sono i più generosi e veloci dell’universo.
Essi Miei ono argomento al più antico, e più sublime squarcio di poesia descrittiva
conosciuto.
Forse il destriero per tua man guemito
9 I fianchi e il collo di viitù robusta,
9 Mosti eri col magnammo nitrito
9 Da gene ruso ardor l’anima adusta I
t Forse ad un lieve minacciar col dito
9 Fuggirà come edere locusta l