Ib. p. t 20. Li buoi grandi come leofanti. Questo animale del Bengala, e dell’Arracan
non è il Bove Grugnante, che abita regioni freddissime; ma avverte il Marsden
(not. 87.) ch’è il Gayac, 0 Bove Gnuco, che si moltiplica nelle provincie,che sono
all’oriente del Bengala, descritto nell’opera intitolata Asìatic.Reclierch t. vm.
ib. p. i3g. La sopra nobile citta di Quinsai, che vale a dire in Francesco la città
del Cielo. Nel Parigino leggesi. La tres-nobifissime cit’è de Quinsai qui vaut
a dire en Francois, la Cite dou del. Da questo confronto,parmi che evidentemente si deduca, che il nostro Testo è volgarizzamento del Francese, ma che anche
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originalmente indettato in Francese, altrimenti, perchè in ambedue i testi dichiarare, che si dà in francese il significato della voce Quinsail
Ib. p. 172. Di Quinsai, e di Far, e di Str, e di Dan: secondo questa lezione è impossibile di riconoscer i luoghi citati,ma è agevole secondo la lezione del Parigino,
ove è detto, che concorrevano nel Malabar a vendervi cavalli, i mercatanti di Quisei, cioè di Kis isola celebre del Seno Persico, di Ditfar, di Saer, cioè di Sejer, di
Adan, cioè di Aden, tutti sedi della Penisola Arabica,
Ib. p. 223. Primo signore dei Tartari di Ponente, secondo la lezione del nostro fu
Frai, ma nel Testo Parigino leggesi Saia (p. 274’) o Sair, soprannome dato a Batu,
il quale fu detto Sair Can,che signific 1 il buon i/g72ore;titolo che f«.xgli dato probabilmente per la somma sua liberalità, che non ammansò per altro la sua ferocia
guerriera (Hist. des Mong. p. 556.). Qui il Polo cadde nel grave errore di far successore di Sair, Patu, 0 Batu, essendo come si disse due nomi d’un personaggio
medesimo.
Ib. p. 223. Dice che questo Frai conquistò Russia, e Chomania^e Alania,,e Lacca, e
Megia, e Ziziri, e Scozia,e Gazarie. Raddirizzammo la lezione congetturalmente
nella nota,e le nostre illazioni,sono confermate dalla lezione del Parigino(p.a74).Ivi
« detto che&u/z conquisti) Rosie, ■ ontani e, Alanie, Lac, nome che meglio di quella
di Lacca, conviene alla Polonia, o Regno di Lee, che ne fu l’oscuro fondatore. Si
rammenta poscia come conquista di Batu Mengiar, o Mangiar, che come si disse è
l’Ungheria: infatti Madgi ar appellano se stessi gli Ungheresi. Zie è il paese
de’Zzci, che cosi si appellano i Circassi..Nel Parigino leggesi Cucia, e non Scozia,
cioè il paese dc’Guci, o Guzi popolo di turca origine, rammentato nelle Storie Bizzantine, e che dopo le sue sventure, si riparò nelle Regioni Caucasie, e che fu
domato da Batu Cui. Scorrettissima è la lista, che leggesi poco dopo nel nostro dei
Signori del Captchac, o dei Tartari di Ponente, come gli appella il Polo, che riconoscibili sono secondo la lezione del Parigino, che gli enumera come segue: Patu
Berca, Munglttemur, Totamongur, Toctai.
Marc. Poi. 1.11. p. 5- Batu morì nel ia56. (Hist. des Mong. p. 556)
Ib. p. ai. Scbastoz: questa capitale dell’Armenia Minore, Cappella Siva Almi feda:
(Annal. Musei, k iv. p. i2q.;. Vel Diario, intitolato Nouvelles AnnaJ.es des Voyagei, redatto dai Sigg. Evries et Malte Brun(vol.n. p. i6i.)dandovisi relazione del
Marchi Polo del Marsden, si enuncia l’opinione, che la città di Scbastos del Polo
non sia Su,ma bensì Corjrcus,<’ il moderno Corco,detto da Tolomeo Tratta coll’usa ti» ingegno il Malte Brun l’argomento. Ua se a Corco fosse stato il Polo,
non si comprende, perchè avendo a sua disposi/.ione le galere del Re d’Armenia, di
li non avrebbe fatta vela por Acri, piuttosto che da Layas, o la Giazza, come il Polo
lo narra. Me sussiste la con geli ura,cbe ivi risi deaero i Re U’Armdilia, per i danni
recati al loro paese da Bibars, mentre quelle devastazioni avvennero a ppuuto,
quando i Poli di lì premiarono la volta di 1 altana, per recarsi al Gran Can.ll> lai