Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/522

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’ dente del Monte Belur, o reputa il Sirr Daria ¡1 fiume rammentato dal Polo. « Secondo ciò Ivischgar, Pamer, Vochara sarebbero esattamente nella direzione « relativa, assegnata a quei luoghi dal Polo. Ma per gl’itinerari raccolti dagl’In« glesi, la pianura di Paiiter farebbe parte del pendìo meridionale dei Monti Beli lur. e del cratere dell’Indo. Per tale supposizione farebbe duopo ravvisare erti rate in più guise le direzioni, e le dist tnz.e segnate da Marco Polo. Q testi ili— « nerarj non sono tuttavolta concordi fra loro. Secondo uno di essi, la pianura alta e fredda, fra Yerkend e Ladak, è di tre giornate di camino: secondo l’altro « di dodici, e questa ultima affermazione quadra coll« Carta d’Asta dell’Anville, ’ e può conciliarsi con ciò che dice il Polo. Questa coincidenza merita qualche « attenzione. Ci par probabile che la Carta dell’Anville recupererà la sua auio’ rità, e che si separerà Caschgar, da Badag^han, con una pianura più vasta in « lunghezza e larghezza di quella segnata nella Carta dell’Elphinstone concluudono saviamente, che lecarte geografiche attuali non hanno dati posativi quanto al paese compreso fra Caschgar, Yerkend^ Vokan, Badagshan, Ladak, Caschmir, e K.utor. Ma io sono d’opinione che il Polo e l’Anville, non debbano contarsi, che per una sola autorità, e che il Geografo Francese per mancanza di altri dati sicuri, si giovasse ciecamente dell’autorità del Veneto Viaggiatore. IT), p. 92. not.1.92.. Lago di Lopz alcuno- lo erede il Lago di Phn-telumg nel quale sgravansi i fiumi di Yerken e di Karachar ’ Ib. p. 92.Deserto il qual similmente si chiama Lop. In un itinerario riferito dal Yisdelou (Supplem. a l’Herbel. p. 139.) questo deserto arenoso è chiamato il Renajo degli Spiriti. Ivi si narra che in tre luoghi si può traversare i.° a 4^’ gradi di latitudine a Maestro di Pekino. 2.0 a 38. gradi, ad Oriente della città di Chamul verso il confine del Tibet. 3.° più a mezzodì, a ponente del Chen-si,ove ha termine la gran muraglia. Eccetto che in queste tre località è impossibile il valicarlo. Anche per queste vie è d’uopo recarsi seco acqua e foraggi. I tre passi sono chiusi da altrettante catene di monti,che dallaTartaria dipartendosi,si perdono nei montiche fronteggiano ad occidente la Cina. Racchiudono que’inonti vallate fertili, con ac»|uc buone, che bastano a dissetare gli animali salvatichi,che scorrono quei renai. Ih. p. 106. Characoran. Il sig. Quatremerc scrisse una memoria per dimostrare, che Characorum era sotto il quarantanovesimo paralello a settentrione dcll’Oigon. Ib. p. 124’ Dieci un Toman- Anche secondo il sig. Marsden Toman in Persiano significa una battaglia di dieci mila uomini. Ih. p. 191. E chiamati Civici in lingua Tartaresca. Nel Parigino leggesi: il sunt appellò» cimici, que vatit a dire celz qe liencnt le chien must in. Si ravvisa che le parole in lingua tartaresca, nella lezione Ramusiana furono interpolate. Nel Parigino II. leggesi (p.38i.): et ipsi vocantur cimici, nè vi si legge in tartaro. Dunque Cunici,o forse Cattici, vuol dire canattieri,e probabilmente deriva da qualche p troia italiana in uso in un qualche dialetto della penisola a quei tempi. Ih p. i5l.not. \iq. Mangu Can: non fu ucciso all’assedio di Lio-tdieu., ma inori di contagio (Ilist. de» Mong. p. 554.) Ih. p. 2)3. Hanno una vergognosa consuetudine. I Redattori degli Annali de’Viaggi (l.c. p. 178.) osservano che questo uso infame, esisteva in altri luoghi: alle Filippine, nel Brasile, sulla Costa dell’Oro, (ed io trovo che si dice, clte esistesse alle Canarie) e credono come il Polo che avesse origine per una superstizione di quei Gentili.