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DI MONTE BALDO. 65

radice? Di questa openione fa fede il Collegio Padoano nel Sermone II. al capo XI.

Aiuta ancora questa nostra openione l'auttorità dell'Eccellentissimo Alpino nel suo de Medicina Aegyptiorum, dove nel III. libro, al capo X. del Costo, parlando, disse; Per Chest utuntur quadam radice alba odorata, sapore modice amaro, cum multa acrimonia linguam feriente, quam ex Syria convehunt, quæ radix, si acutissimum odorem, quo caput feriretur haberet, sine dubio verus Costus Arabicus esset.

Dove si vede, che questo Signore così intendente non hà dubitato (lasciando hora le altre note da parte) se il Costo sia radice, essendo cosa chiara che sì.

Hora havendo à bastanza rifiutato l'opinione chiaramente erronea di quelli, che stimano, che la Cannella bianca, ò Corteccia aromatica sia il legitimo Costo; et havendo mostrato, che non può, non essendo radice, non somigliando all'Helenio, non tentando il capo con la gravità dell'odore, esser Costo altrimenti; resta da dichiarare, qual sia il Costo legitimo, dal che con due parole mi sciolgo. Poiche essendo verissimo, che contrariorum eadem est disciplina, sarà anco verissimo, che il Costo a me ammesso altre volte nelle compositioni Theriacali, che è lo stesso accennato dal Clusio, sia il legitimo; poiche et all'Helenio è simile, è di colore ferulaceo, molto acre, et penetrante. Così ce lo insegno a conoscere anco Plinio nostro Cittadino, mentre delli Unguenti và discorrendo al primo capo del XIII. libro, ne' quali dicendo, che v'entra il Croco, il Cardamomo, l'Aspalatho, il Nardo, et la Mirrha, tutte cose di grandissimo odore; pure egli soggiugne; Omnia acutiora fiunt Costo, et Amomo, quæ maxi-


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