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DI MONTE BALDO. 157

conservando ancora in Grecia il nome di Polio, et confacendosi alle note di quello. Altri l'hanno stimato Rosmarino Cretico, ma non sò da qual cagione mossi, non havendo egli nè foglia nervosa, ò mucronata, ò lustra, ma più tosto tra 'l comune Polio, et la Stecade.

Segue l'Anonimo I. di Carlo Clusio.

La Castagna, et il Carpino frequentissimi.

Et queste piante si ritrovano nell'ascendere alla Corona.

Questo luogo della Corona è situato nell'angustie di due alti monti li quali sono di durissima selce, et perpendicolarmente per mezo miglio verso il Cielo elevati, onde riescono di aspetto horribile, e paventoso. Sopra il sinistro lato è un picciol poggio al quale non si può giugnere senza ad esservi con fune calato, overo da un monte all'altro sopra un ponte di legno far passaggio. Questo Ponte (cosa degna da ricordare) è sostentato da un'arbore di Tiglia femina, il quale non solo esce dal semplice sasso; ma per quella fissura è nodrito, et in modo accresciuto, che tra due grossi rami, questo ponte sostiene, et co' i medesimi gratiosamente lo ricopre. Di quì per strettissimo calle procedendo atto à capire una sol persona, al poggio naturale s'aggiugne, ove si vede un Tempio alla Gloriosa MADRE DI DIO sempre VERGINE dedicato. Questo non solo dalle vicine Ville, ma ancora dalle più lontane Castella et Cittadi è riverito, et honorato; alla cui Chiesa principalmente ne' quindici d'Agosto, et ne gli otto di Settembre copiose genti concorrono. Il detto Tempio da un'Heremita con molta diligenza è custodito, et credesi, che da qualc' huomo già bramoso di solitudine cotal luogo atto alla contemplatione fosse stimato, et che quindi


il suo


La Corona. Madonna della Corona.